“La7 è un’azienda che ottiene grandi risultati di pubblico e economici, ma non redistribuisce gli introiti ai giornalisti delle redazioni e dei programmi. Le cose in azienda vanno bene, ma a usufruire di questi risultati sono solo le star e gli azionisti”.
È l’allarme lanciato dal Comitato di redazione de La7 nel corso di una conferenza stampa nella sede della Fnsi a Roma, alla presenza della Segretaria Alessandra Costante.
L’appuntamento è stato convocato due giorni prima della presentazione dei palinsesti di La7 per la prossima stagione a Milano e alla vigilia della festa organizzata dal direttore del TgLa7 Enrico Mentana, che ha annunciato sui social di voler radunare tutti coloro che hanno contribuito alla crescita del tg a 15 anni dalla sua nomina. Mentana, con una frase contenuta nel post, aveva anche provocato dubbi su un suo possibile addio al telegiornale, salvo poi chiarire di non essere intenzionato a lasciare.
“Abbiamo difficoltà nell’avviare un confronto produttivo con la parte aziendale – ha spiegato Stefano Ferrante, membro del Comitato di redazione e segretario dell’Associazione stampa romana – Per i nuovi assunti i contratti non sono applicati correttamente con il ricorso a forfait bassi. C’è un grande divario tra i colleghi assunti con vecchio contratto e i neoassunti che vivono una particolare sofferenza, con l’elusione della contrattazione collettiva. È una pratica che si è affermata nel settore editoriale e costituisce un vulnus gravissimo in molte redazioni: quando si parla di retribuzioni basse in Italia questo riguarda anche professioni che una volta erano considerate casta”.
Il Cdr ha sottolineato che nel bilancio 2024 La7 migliora tutti i dati, sia economici che di ascolto, rispetto all’anno precedente e lo fa pure in questa prima parte del 2025. Eppure -è stato reso noto- le retribuzioni nell’emittente sono anche del 25-30% inferiori a quelle della concorrenza o di altre realtà editoriali del Gruppo Cairo. Inoltre, rimane una quota di precariato intorno al 25-30%, concentrato nelle redazioni dei programmi di approfondimento. Mancano, inoltre, riconoscimenti adeguati per la redazione e promozioni che consentano di coprire adeguatamente i ruoli apicali. “Chiediamo un piano di sviluppo con un orizzonte nuovo, che consenta alla redazione di lavorare con soddisfazione”, ha sottolineato Ferrante.