di MICHELE MEZZA
Mentre si susseguono convegni e dibattiti attorno all’ormai secolare domanda “Dove va il giornalismo?”, i giornali cambiano pelle, senza darne notizia.
Le due testate principali del nostro paese, Il Corriere della Sera e la Repubblica, stanno diventando centri di alta formazione e ricerca sul territorio, organizzando le proprie competenze per un inedito mercato della conoscenza. Da almeno 20 anni il Sole 24 Ore è diventato un marchio di aggiornamento periodico per un mosaico di professioni che ruotano attorno ai servizi alle imprese.
new letter e turismo
Una “mediamorfosi”, è il caso di dire, che venne annunciata più di 10 anni fa negli Usa. Come documenta il saggio di Jill Abramson “Mercanti di verità”, che descrive l’evoluzione del giornalismo americano nel primo ventennio del nuovo secolo, le redazioni sempre più si sono trasformate da fabbriche delle notizie -che oggi sono commodities che scorrono su tutti gli elettrodomestici- in comunità di ricerca e analisi dei diversi aspetti della nuova società informazionale. Il New York Times è ormai un sistema che si basa, principalmente per il suo bilancio, sulle guide turistiche e le news letter consulenziali, Il Washington Post ricava più di due terzi delle sue entrate dai centri di formazione e recupero per gli studenti in vista del college.
A queste attività si stanno affiancando ora servizi avanzati per le nuove attività digitali, basate sulla personalizzazione delle intelligenze artificiali. I grandi giornali americani sono diventati dei veri incubatori di applicazioni per singole categorie dei sistemi generativi, che vengono formati proprio con la reimpaginazione degli archivi giornalistici.
vaga archeologia
La stessa causa che solo due anni fa sembrava epocale, promossa dal New York Times contro Chat GPT per un uso illecito dei materiali pubblicati dal giornale, è oggi vaga archeologia.
Stiamo assistendo ad una trasformazione sul campo che vede il giornalismo riavvicinarsi, come era alle sue origini, alla raccolta e personalizzazione delle fonti del sapere e non limitarsi alla distribuzione di notizie.
In Italia questa tendenza vede ormai ridisegnare le figure professionali e i profili organizzativi delle infrastrutture editoriali.
appuntamenti permanenti
Si delinea da una parte un processo di riutilizzo delle esperienze giornalistiche per integrare le nuove forme di turismo esperienziale, come da tempo ha avviato il Corriere della Sera.
Dall’altra la vecchia “terza pagina”, ossia i servizi culturali della testata, diventa un centro di elaborazione di veri palinsesti formativi, in cui i collaboratori vengono impegnati, secondo competenze e notorietà, in programmi di alfabetizzazione avanzata, vere e proprie forme di “eLearning”. Il mitico e ormai popolarissimo professor Barbero, con le sue lezioni tematiche, ha aperto il mercato che oggi vede decine di format legati a grandi firme della testata. Mentre la Repubblica sta costituendo un vero reticolo di centri di progettazione delle città, radicando in alcune di esse, come Napoli e Bologna in particolare, appuntamenti permanenti che discutono e approfondiscono, negoziandone anche aspetti non marginali, le strategie urbanistiche e sociali.
scienza e tecnologia
Osserviamo così che mentre prosegue implacabile la caduta delle vendita in edicola, e la redditività on line rimane generalmente insufficiente, si fidelizzano categorie di utenti pregiati per corsi di aggiornamento e arricchimenti delle conoscenze e competenze. La sezione medico scientifica è ormai un settore portante di una redazione, così come quella di aggiornamento tecnologico.
Youtube è la vera agenzia internazionale che viene monitorata permanentemente.
Un processo che interverrà in maniera sostanziale nella ridistribuzione delle responsabilità e dei poteri.
organizzatore di bouquet
Intanto le figure apicali diventeranno sempre meno esclusivamente giornalistiche e cominceranno ad assumere più funzioni di architetture organizzative dei nuovi servizi. Il Direttore sarà sempre più un organizzatore di bouquet di prestazioni dirette o alle imprese, come è esplicito per il Sole 24 ore, o direttamente a una platea di ambiziosi utenti di formazione mirata.
La componente tecnologica e multimediale diventerà preponderante per sostenere un impegno sempre più ramificato, gestibile solo con un ricorso robusto alla personalizzazione di risorse di intelligenze artificiali. La redazione tenderà a gravitare in maniera prevalente sui sistemi di profilazione degli utenti, selezionando proposte più specifiche, e commercializzabili on line.
strutture in outsourcing
In questa evoluzione da media company a broker multilinguistico, la produzione di notizie inevitabilmente sarà automatizzata, legandola all’implementazione di agenti intelligenti, che saranno affiancati da figure più specializzate nella realizzazione di servizi ad alto valore, come corrispondenze da fronti di guerra o inchieste finanziarie, che saranno affidate a strutture in outsourcing.
E’ uno scenario che ovviamente dovrà essere verificato e soprattutto contrattato. Siamo alla vigilia di un rinnovo contrattuale che vede ogni due settimane mutare l’orizzonte: afferrare la tendenza dominante sarà fondamentale per non correre il rischio di strappare, con lacrime e sangue, un contratto inutile o già morto.