di STEFANO CONTILI
Oggi dovremmo chiederci: cosa fa davvero il nostro browser mentre navighiamo? Chrome, Safari, Edge… tutti preinstallati, tutti “gratuiti”. Ma lo sono davvero? O meglio: a quale prezzo?
Mentre navighiamo, lasciamo briciole ovunque. Non solo siti visitati, ma desideri, dubbi, paure. Tracciati, analizzati, rivenduti. Il web ci viene servito su misura, ma non per noi: per chi vuole venderci qualcosa. È possibile uscirne? Esiste un modo per riprendere il controllo? Sì. Per molti utenti inesperti, quel modo oggi si chiama Brave.
filtro per internet
Il browser non è solo un programma: è il filtro tra noi e Internet. Ogni clic, ogni ricerca, ogni modulo compilato passa da lì. Ed è proprio lì che inizia – o finisce – la nostra privacy.
I browser tradizionali sono creati da aziende il cui business si basa sulla raccolta dati: Google con Chrome, Microsoft con Edge, Apple con Safari. Anche se dichiarano di proteggerci, restano sistemi chiusi, poco trasparenti e legati a ecosistemi che monetizzano ogni nostra interazione.
Brave nasce con un altro intento: costruire un accesso al web che non trasformi l’utente in merce. Blocca, per impostazione predefinita, pubblicità invasive, tracker di terze parti e script traccianti, senza bisogno di installare estensioni. È un browser pronto all’uso, pensato per chi non vuole o non sa mettere mano alle impostazioni avanzate.
verifiche indipendenti
Brave è in parte “open source” e sottoposto a verifiche indipendenti da enti come PrivacyTests.org. Questo significa che non dobbiamo fidarci sulla parola: possiamo controllare cosa fa e come lo fa. Alcune componenti del backend restano chiuse, ma la parte pubblica è sufficiente per dimostrare trasparenza superiore alla media.
Brave blocca automaticamente:
*pubblicità invasiva
*tracciatori di terze parti
*fingerprinting (ovvero l’identificazione del tuo dispositivo tramite combinazioni uniche di
dati)
scelta equilibrata
Brave non vende i tuoi dati personali. Il suo modello economico include un sistema opzionale di pubblicità non invasive che non ti traccia, ma non è necessario attivarlo. Il punto chiave è la scelta: l’utente decide se partecipare o no. Il guadagno non dipende dallo sfruttamento dei tuoi comportamenti online.
Brave, però, non è perfetto. Non offre l’anonimato totale come Tor, né una trasparenza assoluta. Ma per l’utente medio che vuole privacy senza complicarsi la vita, è la scelta più equilibrata oggi disponibile.
Brave è veloce, ma alcune funzioni integrate nei browser “di sistema” (come l’integrazione con account Google o iCloud) possono mancare o essere più limitate. Questo non è un difetto, ma una conseguenza del fatto che Brave non è legato a nessuna big tech.
opzione firefox
Il grande vantaggio è che Brave non ti costruisce addosso una versione del web. Non ti mostra solo ciò che vuoi sentirti dire. Riduce la radicalizzazione algoritmica, l’effetto “camera dell’eco”, e protegge la tua autonomia informativa.
Sapevi che il tuo browser può sapere se sei depresso, incinta o politicamente radicale?
E Firefox?
Firefox è un’altra ottima scelta, creato e detenuto dalla Mozilla foundation. Fondazione con una forte vocazione etica e che ha prodotto un browser basato su codice interamente “open source”, quindi verificabile indipendentemente da terze parti. Ma per raggiungere il livello di protezione di Brave, richiede l’installazione manuale di estensioni (come uBlock Origin, Privacy Badger, HTTPS Everywhere). Non è difficile, ma nemmeno immediato. Per questo, Brave rimane la scelta più immediata e solida per utenti inesperti.
livelli di privacy
Esistono altri browser che offrono livelli diversi di privacy, ma ognuno comporta compromessi. Ecco una panoramica:
Brave
*Privacy nativa: alta
*Codice: parzialmente open source
*Estensioni richieste: nessuna
*Anonimato: medio
*Ideale per: utenti inesperti che vogliono protezione subito, senza configurare nulla
Firefox
*Privacy nativa: media (ottimizzabile)
*Codice: completamente open source
*Estensioni richieste: sì (es. uBlock Origin, Privacy Badger)
*Anonimato: medio
*Ideale per: utenti più esperti disposti a personalizzare
Chrome
*Privacy nativa: bassa
*Codice: chiuso
*Estensioni richieste: sì, ma con limiti
*Anonimato: basso
*Ideale per: chi non ha attenzione alla privacy (o non sa di averne bisogno)
Tor Browser
*Privacy nativa: altissima
*Codice: completamente open source
*Estensioni richieste: no
*Anonimato: alto
*Ideale per: chi ha esigenze forti di anonimato o vive in contesti a rischio
Il browser è come una porta. Chrome, Safari e gli altri ti dicono: “entra pure, è gratis”. Ma non dicono cosa accade una volta dentro.
Brave non è perfetto. Ma è trasparente, pronto e configurato per proteggerti senza chiederti di essere un esperto.
Nel mondo digitale di oggi, la vera differenza non è tra chi ha qualcosa da nascondere e chi no.
È tra chi sceglie consapevolmente. E chi no.