(S.A.) Scontro in Rai, il 9 maggio, fra Amministratore delegato e Presidente. Sulla lettera di contestazione che il primo ha inviato alla giornalista Serena Bortone per il caso Scurati. La Presidente non è d’accordo. Anzi no, prima non è d’accordo, poi 15 giorni dopo cambia idea.

L’ad Roberto Sergio ha inviato una lettera di contestazione disciplinare alla giornalista Serena Bortone per il post pubblicato su Facebook il 20 aprile, sulla cancellazione dell’intervento sul fascismo dello scrittore Antonio Scurati nella trasmissione “Chesarà…” su Rai 3, condotta dalla stessa Bortone. Il segretario dell’Usigrai, principale sindacato dei giornalisti Rai, Daniele Macheda, che ha definito “inaccettabile” l’iniziativa di Sergio. Sergio ha chiarito in commissione di Vigilanza che si ritiene che il post pubblicato da Bortone abbia violato la policy aziendale. Ha sottolineato che non è stata vietata né la partecipazione di Scurati né la lettura del monologo, ma ha evidenziato il danno reputazionale subito dall’azienda a causa della vicenda: “Alla giornalista Serena Bortone è stata inviata da parte dell’Azienda una contestazione, così come avvenuto in altri analoghi casi, per il post pubblicato sui suoi profili social alle 8.30 del sabato 20 aprile in violazione della normativa che vieta ad ogni lavoratore Rai subordinato o autonomo di rilasciare dichiarazioni pubbliche o comunque rese in contesti pubblici quali i social network su attività, notizie e fatti aziendali”.

audit interno

L’Amministratore delegato ha quindi annunciato l’avvio di un procedimento di audit interno per indagare su eventuali disallineamenti procedurali e sui comportamenti dei singoli coinvolti. Bortone ha cinque giorni per fornire spiegazioni in merito alla sua condotta. “In attesa delle controdeduzioni -ha aggiunto Sergio- si precisa che si tratta di un atto dovuto, puramente gestionale e di esclusiva competenza dell’Ad”. 

“Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai”. Così la presidente Rai Marinella Soldi. “Quanto riferito dall’Ad in Commissione di Vigilanza racconta in modo parziale quanto accaduto, non citando aspetti di rilievo. Ferme restando le policy aziendali, il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la Presidente ha le deleghe. Le risultanze in bozza di tale audit sono state visionate sia da me sia dall’Ad ed evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall’Ad, che richiede un approccio più completo”.

“Contratto annullato”

Il testo del 20 aprile di Bortone su Facebook era questo: “Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di “Chesarà…” era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”.

“vicenda complessa”

Il 22 maggio, chiamata in Commissione di Vigilanza Rai, Soldi ha dichiarato: “Non possono essere attributi intenti censori al vertice aziendale”. La Presidente ha spiegato che la ricostruzione dei fatti fornita dall’Amministratore delegato era sostanzialmente corretta, ma ha sottolineato come l’audit abbia rivelato una vicenda più complessa, caratterizzata da disallineamenti operativi e comunicativi all’interno della Direzione editoriale.

Soldi ha sottolineato l’importanza di agire in maniera unitaria, per preservare la reputazione dell’Azienda, evidenziando che certe azioni e comportamenti inusuali hanno contribuito a colorare la vicenda in un contesto specifico.

Alcuni parlamentari democratici della commissione di vigilanza Rai hanno espresso preoccupazione per le possibili pressioni subite dalla Presidente, mettendo in dubbio la sua imparzialità nella gestione del caso.

servizio pubblico

Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha mostrato in Commissione la scaletta del programma “Che sarà” che prevedeva la presenza di Scurati a titolo gratuito. Gasparri ha ringraziato la residente per aver chiarito che non ci sono stati intenti censori.

“Una Rai dalla governance profondamente mutata, più salda perché slegata dagli scossoni quotidiani del dibattito nazionale e con orizzonte temporale più ampio. Una Rai coerente con lo European Media Freedom Act: un servizio pubblico che sia pilastro della società democratica, grazie a una maggiore indipendenza e a un finanziamento adeguato e stabile”, ha aggiunto la presidente Soldi in Vigilanza.

“Una Rai trasparente nei suoi processi, per alimentare la fiducia dei dipendenti e degli utenti – Una Rai trasparente anche nell’informazione: capace di mostrare all’utente come costruisce le sue notizie, compreso il racconto della politica (e meno focalizzata sui politici)”.

(nella foto, Marinella Soldi, Presidente Rai)

1 commento

  1. Premesso che si chiama repressione per come la vedo io e non “audit interno”. Noto che invece di dare risposte sui punti che hanno costituito la vertenza sindacale che è ampiamente nota per la quale è stato proclamato lo sciopero dei giornalisti Rai si attivano procedure disciplinari per un caso la cui gestione di Serena Bortone non poteva essere diversa se ovviamente si ritiene che il pubblico debba avere attenzione per un tema e su una questione che ha interessato lo scrittore Scurati ma che è centrato sulla ricorrenza del 25 aprile del 1945, che, si voglia o no è stata la fine del fascismo in Italia, e scusate, è anche primariamente simbolica per la nostra Costituzione.
    Mercoledì 15 maggio, come ho letto, l’ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza sulla Rai penso che dovrà calendarizzare le audizioni di Serena Bortone e spero che saranno pubbliche come lo dovranno essere le procedure in corso e anche i documenti citati anche se non completamente ma per le parti significative. Seguire questo caso per quanto possibile è importante per comprendere meglio come viene gestita la Rai.

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