(S.A.) La giornalista televisiva Serena Bortone ha rivelato su Instagram la cancellazione “improvvisa e inspiegabile” del monologo dello scrittore Antonio Scurati programmato per la sua trasmissione Rai 3, “Che sarà”, in onda sabato 20 aprile. Il tema del monologo, incentrato sulla Liberazione dal nazifascismo, e il profilo critico di Scurati nei confronti del governo di Giorgia Meloni hanno alimentato sospetti di censura. 

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha reagito pubblicando l’intervento di Scurati sui suoi social. 

“fortemente schierato”

Bortone ha scritto: “Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili”. Secondo una ricostruzione del Corriere della Sera, la dirigenza Rai avrebbe richiesto a Scurati di partecipare alla trasmissione gratuitamente, dopo aver valutato il contenuto del suo monologo come fortemente schierato, in un periodo politicamente delicato. Scurati avrebbe declinato l’offerta, portando così alla cancellazione del suo intervento.

Il direttore degli Approfondimenti Rai, Paolo Corsini, ha negato ogni forma di censura, ma la consigliera di amministrazione Francesca Bria ha dichiarato che il contratto di Scurati è stato annullato per motivi editoriali. La prova è emersa da uno scambio di comunicazioni interne Rai.

tetralogia su mussolini

Antonio Scurati ha vinto il premio Strega nel 2019 per il suo romanzo “M. Il figlio del secolo”, parte di una tetralogia incentrata sulla figura di Benito Mussolini. Scurati ha spesso espresso critiche nei confronti dell’ascesa di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, evidenziando i legami di alcuni dirigenti del partito con il fascismo. Il suo ultimo libro, “Fascismo e populismo: Mussolini oggi”, esplora proprio le relazioni tra il fascismo storico e il populismo contemporaneo

“In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile”. Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni, che aggiunge: “Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni. Primo: perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. Secondo: perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto”. Aggiunge Meloni: “La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo”.

versione integrale

La Repubblica ha pubblicato in versione integrale l’intervento di Scurati. Serena Bortone legge il monologo nella sua trasmissione. Il monologo viene letto integralmente da Massimo Gramellini e Roberto Vecchioni sabato 20 aprile in apertura di “In altre Parole”, su La7.

Il testo ricorda l’assassinio nel 1924 di Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario, da parte di sicari fascisti, e le stragi nazifasciste del 1944, come quelle delle Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto, che hanno provocato la morte di migliaia di civili italiani. Si sottolinea come il fascismo sia stato costantemente caratterizzato dalla violenza politica omicida e stragista. Si esprime la preoccupazione che il gruppo dirigente post-fascista abbia scelto di non ripudiare il passato neo-fascista, ma di tentare di riscrivere la storia. Si critica la Presidente del Consiglio per non aver mai pronunciato la parola “antifascismo” e per non aver riconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana. Si conclude sottolineando che finché la parola “antifascismo” non sarà pronunciata dai governanti, il fascismo continuerà a minacciare la democrazia italiana.

(nella foto, Antonio Scurati)

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