Il deputato della Lega Antonio Angelucci sta acquistando l’Agenzia Agi, un giornalista di sua fiducia da almeno sei anni diventa Direttore editoriale di un’altra agenzia, Dire.

La Dire fu fondata nel 1988 da Antonio Tatò, responsabile dell’Ufficio stampa del partito Comunista Italiano e segretario di Enrico Berlinguer dal 1969 al 1984, ora si sposta a destra. Il nuovo Direttore editoriale è Davide Vecchi, responsabile del Tempo di Roma fino a un mese fa.

Da tempo Dire è al centro di una vertenza sindacale molto dura con licenziamenti e 17 sospensioni. 

eventi e dibattiti

In collaborazione con il direttore responsabile Nico Perrone, Vecchi si occuperà anche di organizzare eventi e dibattiti. “Sono contento di intraprendere questa nuova sfida – ha affermato in una nota – motivato e convinto di sostenere il progetto di rilancio aziendale avviato dall’editore Stefano Valore”. L’editore della Dire, Stefano Valore di Villanueva de Castellòn, fondatore del Gruppo SiliconDev, esprime soddisfazione: “Il mio più caloroso benvenuto in squadra a Davide Vecchi, un nome importante nel panorama editoriale italiano. Sono certo che ci darà una grossa mano a rilanciare l’immagine della Dire”.

commissione d’inchiesta

Vecchi è di Perugia, ha 47 anni. L’ex direttore del Tempo ha un passato da giornalista di cronaca politica e di giudiziaria nelle redazioni de Il Messaggero, Il Fatto Quotidiano e Adnkronos. Alla fine del 2018 viene nominato direttore del Gruppo Corriere (Corriere dell’Umbria, Corriere di Arezzo, Corriere di Siena, Corriere di Viterbo, Corriere di Rieti e della Sabina), di proprietà della famiglia Angelucci, editrice anche del Tempo, di Libero, del Giornale. Vecchi è stato componente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti dal 2008. Nel novembre 2021 è stato nominato consulente della commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi, capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena.

“principi insindacabili”

Nell’editoriale di addio sul Tempo, Vecchi ha scritto: “Dopo due anni esatti lascio Piazza Colonna. Questo giornale è una comunità, con valori e principi saldi nella tradizione e nella storia del nostro Paese, della nostra Patria. Siamo semplicemente fedeli a determinati principi per noi insindacabili. Per dire, la vicenda manganelli. È sbagliato alzarli contro studenti minorenni, ma è ben più grave che studenti minorenni si permettano di sfidare le forze dell’ordine e i confini stabiliti dalle regole del vivere civile rappresentati da quelle forze dell’ordine. Siamo sempre a Valle Giulia vista da Pasolini. In questi due anni mi hanno bollato in ogni modo. Senza sapere fossero tutti complimenti. Perché ho condiviso le politiche del governo Meloni e ho sempre usato il buon senso. Quando ho difeso Andrea Giambruno, convinto (e lo sono ancora) che nulla abbia fatto di male da meritarsi tanta acredine e accanimento mediatico: c’è ben altro di cui occuparsi. Quando ho preso le parti del ministro Francesco Lollobrigida, scendere da un treno per rispettare gli impegni istituzionali con una comunità (quella di Caivano) per decenni dimenticata e abbandonata dallo Stato è un dovere, non un demerito. O quando ho condiviso le scelte di Matteo Salvini, per ultima quella di fare visita a Denis Verdini: comportamenti da uomo che rispetta le persone”. 

“pluralismo e qualità”

Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha inviato a Davide Vecchi gli “auguri di buon lavoro”. “Sono certo -ha aggiunto- che saprà dimostrare anche questa volta, come già avvenuto durante la
direzione de Il Tempo, la sua professionalità, garantendo pluralismo e
qualità dell’informazione”.

(nella foto, Davide Vecchi)

1 commento

  1. Un garantista, insomma, delle sue proprie idee e della sua poltrona.
    Così s’avanza un nuovo modello di giornalismo. Applausi. Sipario (nero).

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