Elezioni degli Ordini dei giornalisti, nazionale e regionali, c’è un rinvio di massimo sei mesi. Si svolgeranno quindi nella prima metà del 2025. La decisione è del Parlamento e il motivo è il tempo per adeguare il sistema di voto alla modalità telematiche -voto da remoto- da affiancare al classico voto in presenza. 

La norma è contenuta nel decreto “Milleproroghe”, convertito in legge in via definitiva dal Senato.

L’articolo 11-bis recita: “Al fine di garantire l’aggiornamento delle procedure elettorali per l’elezione degli organi di cui agli articoli 3 e 16 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, lo svolgimento delle prime elezioni dei suddetti organi successive alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto è rinviato per un periodo non superiore a sei mesi”. Articolo 11-ter: “Nelle more di una riforma complessiva dell’Ordine dei giornalisti, nelle prime elezioni del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti successive alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il voto si esprime da remoto con modalità telematiche o in presenza per mezzo di schede”.

Si tratta quindi di una sorta di stralcio della riforma generale dell’Ordine, sulla quale l’attuale Consiglio nazionale ha presentato una proposta. 

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