(S.A.) Il gruppo editoriale Cairo Editore ha annunciato la chiusura di cinque periodici storici. E’ il primo intervento così drastico da parte del Gruppo. Urbano Cairo ha rilevato anche la maggioranza di Rcs-Corriere della Sera nel 2016. Anche in Rcs non ha attuato chiusure, ha risanato i conti, ma ha utilizzato ampiamente i prepensionamenti. Cairo è anche proprietario del Torino calcio.

La decisione, che ha colto di sorpresa i dipendenti, è stata presa “in seguito alla crisi del settore editoriale”. Il Comitato di redazione ha scritto a colleghe e colleghi: “L’Azienda ci ha comunicato la decisione di sospendere la pubblicazione di 5 testate: Airone, For Men, In Viaggio, Bell’Europa e Antiquariato, a partire dal numero di marzo. Contestualmente si apre uno stato di crisi con la richiesta di cassa integrazione finalizzata a piani di prepensionamento. L’Azienda ci ha assicurato che non ci saranno licenziamenti, ma intende ricollocare tutti gli esuberi. In attesa di aprire nei prossimi giorni il tavolo delle trattative sindacali, alla presenza della Fnsi e Associazione Stampa Lombarda, abbiamo inviato a tutti i Direttori un comunicato sindacale con la richiesta di pubblicazione sul primo numero utile ai sensi dell’art. 34 del Contratto nazionale di lavoro. 

piani di prepensionamento

Il comunicato spiega che il 16 gennaio sono state convocate le rappresentanze sindacali per comunicare la decisione di sospendere, a partire dal numero di marzo, cinque testate storiche: “Giornali che in questi anni hanno contribuito al successo dell’editore Urbano Cairo, molte dei quali hanno superato il ragguardevole traguardo dei 500 numeri. Contestualmente, per la prima volta nella storia della Cairo Editore Spa, viene richiesto un piano di ristrutturazione in presenza di crisi, con cassa integrazione finalizzata a piani di prepensionamento. La Rsu ha appreso con rammarico della decisione di sospendere le pubblicazioni per le testate citate, decisione resa nota peraltro con anticipo molto stretto sia a noi che a tutti i nostri lettori e non comprendiamo come mai non sia stato possibile trovare altre soluzioni, che prevedessero un rilancio di queste testate, magari facendo ricorso all’on line. L’Azienda ci ha espresso la sua volontà di ricollocare tutti gli esuberi, decisione che accogliamo, ovviamente, con favore. Le Rsu si augurano tuttavia che vengano salvaguardate e valorizzate al meglio le competenze delle singole professionalità e che venga su questo punto aperto un ampio confronto. Esprimiamo, comunque, una forte preoccupazione per il futuro della Cairo Editore, augurandoci che l’azienda metta in campo tutte le risorse possibili per rilanciare le testate rimanenti e assicurare loro un solido avvenire”.

Le testate rimanenti sono sedici.

contrazione del mercato

Questa la risposta dell’Editore: “La situazione di mercato dei periodici ed in particolare dei mensili è nota. Il calo delle vendite, la forte contrazione del mercato pubblicitario del settore e l’incremento dei costi hanno inciso sul risultato delle cinque testate che hanno perduto oltre 15 milioni negli ultimi dieci anni e non hanno avuto complessivamente margini positivi dal 2009. Gli interventi fatti per svilupparle e per ridurre i costi non sono stati sufficienti. Cairo Editore finora non ha mai, unica azienda del settore, fatto ricorso a interventi di riduzione del perimetro delle testate. Purtroppo la situazione non è più sostenibile e a malincuore siamo stati costretti a sospendere le pubblicazioni dei cinque mensili, per focalizzare l’attività sulle altre testate aziendali. Confidiamo che, con il contributo di tutti, questo momento potrà essere superato, con l’auspicio di ricollocare tutto il personale interessato utilizzando i prepensionamenti”.

(nella foto, Urbano Cairo)

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