di ALBERTO FERRIGOLO

“Contrattare si può”. Si è chiusa con soddisfazione, soprattutto dei giornalisti, la vertenza sui prepensionamenti che ha opposto i redattori delle sette testate trivenete ex Gedi alla Nem, la Nord Est Multimedia Spa, la società editrice che fa capo a Enrico Marchi, presidente dello scalo aeroportuale di Venezia e del Gruppo Banca Finint, e ad un largo schieramento di industriali locali. Lo scorso 23 ottobre Nem aveva perfezionato l’acquisizione del Piccolo di Trieste, Il Messaggero Veneto, La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, Il Corriere delle Alpi e del sito NordEst Economia.

Un “accordo storico”, quello fra sindacato e Nem: definito così, non solo per i contenuti (36 giornalisti prepensionati, che verranno sostituiti con altrettante assunzioni), ma anche per le modalità con cui è avvenuto: Azienda e rappresentanza dei giornalisti hanno svolto gli incontri su una piattaforma online e il Comitato di redazione ha incontrato fisicamente i rappresentanti dell’editrice soltanto venerdì scorso, 12 gennaio, nel corso dell’ultimo passaggio della trattativa. La firma, invece, è stata apposta nella sede del ministero del Lavoro alle ore 15 di martedì 16 gennaio.

esigenze diverse

Stando a fonti redazionali, per la prima volta un accordo “contempera le esigenze economiche di chi va via con la necessità di riconoscere per chi resta delle piccole migliorie”: dall’ipotesi di ridiscutere le forfetizzazioni degli straordinari, all’introduzione di un welfare aziendale se il piano andrà a buon fine da qui al gennaio 2025, al miglioramento del regime dei buoni pasto.

Insomma, tutti e 36 gli esuberi saranno sostituiti, secondo l’assunto dell’accordo. Con un congruo incentivo per chi lascia e qualche risultato ottenuto anche per chi resta, secondo una filosofia per cui almeno una frazione del risparmio ottenuto dall’Azienda con i prepensionamenti ricada come beneficio anche su chi continuerà a lavorare. Fra gli altri punti salienti, il fatto che la cassa integrazione riguarderà solo le giornaliste e i giornalisti che hanno già maturato o che matureranno nel corso del piano i requisiti necessari e che poi su base volontaria sceglieranno di dare le dimissioni.

confronto col direttore

Ora si apre il confronto con Luca Ubaldeschi, il Direttore che firma la responsabilità di tutte e sette le testate Nem. Questa fase di transizione e di avvicendamento del personale sarà gestita con incontri periodici in cui Ubaldeschi dovrà spiegare tappe e approdo finale. Le uscite non saranno legate soltanto al requisito anagrafico (62 anni): le prime partiranno da fine febbraio, ma i giornalisti hanno tempo fino al 15 febbraio per aderire o meno all’ipotesi di prepensionamento; poi la finestra si apre dal 26 di febbraio, quindi ci sono questi tre mesi di cassaintegrazione a zero ore, che saranno coperti anche da forme di incentivazione all’uscita. Al termine dei tre mesi, chi si è dimesso con una firma in sede protetta sarà sostituito da un nuovo contrattualizzato.

Nel corso del primo incontro avuto dal Cdr dei quotidiani triveneti con Ubaldeschi lunedì 15, il direttore ha anche chiarito che Fabrizio Brancoli rimane come vicedirettore stabilmente al coordinamento del Piccolo di Trieste, mentre Alberto Bollis rimane il vicedirettore vicario dello stesso Ubaldeschi, con diretta responsabilità sui quattro giornali veneti, storicamente considerati come un’unica testata, e Paolo Mosanghini sarà coordinatore del Messaggero Veneto in qualità di vicedirettore.

fascismi e donne

Resta aperta la partita delle nuove acquisizioni (radio e Athesis, l’editrice de L’Arena di Verona di cui s’è parlato di recente e a cui Nem sembrerebbe interessata), mentre è stato siglato un accordo con ItalyPost, società editoriale che punta a favorire “la crescita della cultura d’impresa e del lavoro”, secondo “una mission sociale e culturale” che ha l’obiettivo di definirsi come una Community Corporation. In realtà, si tratta di una società di eventi che avrebbe già messo a segno il suo primo obiettivo: acquisire la titolarità del marchio e dell’organizzazione del “Festival èStoria”, che ogni anno attira oltre 60mila visitatori ai Giardini Pubblici e nel centro storico di Gorizia, giunto quest’anno alla 19esima edizione. Dopo “Fascismi”, tema del 2022, il tema del 2023 è stato “Donne”.

Ancora prima di essere siglato, l’accordo per le sette testate Nem era stato definito “pilota” per il fatto che potrebbe costituire un precedente indicativo per altre editrici e testate che si vengono a trovare nelle condizioni di dover prepensionare i giornalisti dipendenti. Al momento non si registra alcuna reazione negativa né positiva da parte della Federazione degli Editori.

(nella foto, Luca Ubaldeschi)

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