di ALBERTO FERRIGOLO

Un profondo senso di frustrazione e impotenza, professionale prima di tutto. Ma anche morale. È questo il senso del comunicato fatto pubblicare dal Comitato di redazione del Gazzettino di Venezia sulle pagine del quotidiano lagunare domenica 10 dicembre.

In quaranta righe si lamenta lo stato d’abbandono e di irrilevanza in cui il Gruppo Caltagirone (proprietario anche del Messaggero di Roma e del Mattino di Napoli) ha lasciato il giornale del capoluogo veneto dal 31 agosto del 2022, quando ha chiuso definitivamente e “senza alcuna spiegazione” la redazione nel centro storico, che ospitava 7 persone, “approfittando della pandemia” iniziata nel marzo del 2020. Da allora i redattori sono stati lasciati a casa a lavorare prevalentemente in smart working, per poi essere “allocati in via Torino”, dove hanno sede la redazione centrale di Mestre e la tipografia. “Senza per altro aver mai ricevuto alcuna compensazione alle spese sostenute per il lavoro nel proprio domicilio”, si racconta in redazione. 

guano dei piccioni

Insomma, la città internazionale per eccellenza, dove anche “il guano dei piccioni fa notizia”, non ha un presidio giornalistico, a parte la presenza di un redattore che a Venezia ha casa e ancora ci vive. 

Giornale veneziano con testa, gambe e corpo che sta altrove, in prevalenza in terraferma più che in laguna, che è pur sempre ancora il cuore e il centro delle notizie: il presidente della Repubblica in visita che poi si reca al Teatro La Fenice, per esempio, “un omicidio, l’imbrattamento della Basilica di San Marco ad opera degli eco-vandali, che hanno colpito a Rialto tingendo il Canal Grande di verde smeraldo e bloccando il traffico e i mezzi pubblici”.

Dalla redazione fanno sapere che c’è solo da augurarsi che notizie e fatti in città accadano la mattina perché altrimenti è una corsa a doverli recuperare, scapicollandosi da Mestre, oppure per telefono. Non c’è senso della città, capacità di coglierne umori, voci, dicerie, pettegolezzi e anche informazioni soffiate in un orecchio tra una calle e l’altra. Le antenne non funzionano più. Un giornale e una cronaca avulse dal contesto, che non sia soprattutto quello istituzionale e ufficiale fatto di comunicati stampa, dichiarazioni o interviste.

gondole per turisti

Il paradosso è che però a Venezia Il Gazzettino una redazione di proprietà di Caltagirone ce l’ha ed è chiusa, inutilizzata. Si trova in Bacino Orseolo, proprio dietro Piazza San Marco, dove stazionano le gondole che portano i turisti, centralissima, ubicata in un palazzetto veneziano prestigioso, dentro un appartamento di 300 mq, che contiene ancora tutti gli effetti personali dei redattori.

“Il Direttore e l’azienda si nascondono – accusa il comunicato del Cdr – continuando a ripetere che non è stata presa ancora una decisione in merito”, ma intanto “la redazione è chiusa e la città, sotto i riflettori del mondo come nessun’altra, è incredibilmente senza alcun ‘presidio’ da parte dei giornalisti del Gazzettino”. E per il direttore Roberto Papetti, in carica da 17 anni consecutivi, e per l’Azienda “è normale che a Venezia non vi sia alcun collega per gestire le emergenze o, più semplicemente, per seguire gli eventi che accadono nella città più importante per richiamo e visibilità”. 

santa lucia

Direttore e Capo del personale sembrano opporre un rigido muro, che fa da filtro, nei rapporti tra la redazione e l’Editore Caltagirone, quasi a volergli nascondere la realtà, per non arrecare disturbo. Ma se Il Gazzettino “riesce ancora a coprire i fatti di cronaca in maniera puntuale è soltanto grazie allo spirito di sacrificio dei giornalisti, all’orgoglio di appartenere al quotidiano del Nordest nato a Venezia nel 1887”, rivendica il Comunicato dell’organismo di rappresentanza dei giornalisti.

Il Cdr lamenta inoltre il fatto che la concorrenza della Nuova Venezia, testata acquisita lo scorso agosto dalla Gedi di John Elkann dal pool di industriali, banche e società che fanno capo alla Nem, la Nord Est Multimedia, presieduta da Enrico Marchi, presidente dello scalo aeroportuale di Venezia e del Gruppo Banca Finint, si appresta a ritornare in laguna -dopo averla “abbandonata momentaneamente”- con la sede amministrativa, “dove è stato annunciato che si sarà posto anche per i giornalisti”. La zona prescelta dovrebbe essere quella intorno alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, mentre l’altro concorrente, Il Corriere della Sera del Veneto, “continua a mantenere il suo presidio a Venezia”.

(nella foto, nel palazzo bianco, al piano nobile, la sede -chiusa- del Gazzettino)

 

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