di FRANCESCO GUIDOTTI

Vicino a Bologna nel 2012 è nata una radio particolare, si chiama Radioimmaginaria ed è composta prevalentemente da adolescenti tra gli 11 e i 17 anni.

Gli adulti all’interno della radio sono quattro, hanno ruoli organizzativi, amministrativi e burocratici nella realizzazione di Radioimmaginaria (nata da un’idea di Michele Ferrari, che è regista, autore e fotografo). Per quanto riguarda la linea editoriale, sono invece i ragazzi e le ragazze a ideare, realizzare e condurre i programmi che vanno in onda e, come si legge sul loro sito, “nella nostra radio nessun adulto si impiccia dei contenuti e tutti gli speaker possono dire quello che pensano”.

senza scopo di lucro

Da un un punto di vista economico le persone che si occupano di Radioimmaginaria hanno raccontato a Professione Reporter che: “Radioimmaginaria è un’associazione senza scopo di lucro. Si sostiene grazie alle quote dei singoli partecipanti; ai bandi emessi da Comuni e Regioni; alle donazioni ricevute tramite il 5×1000 e alle convenzioni con i Comuni dove Radioimmaginaria è presente”.

Gli argomenti di cui parlare sono responsabilità degli adolescenti che partecipano, le adesioni per unirsi alla radio sono volontarie e sempre aperte. “Radioimmaginaria nasce per far sentire la voce di noi adolescenti”, riporta Andrea Genzone su Le Nius intervistando Ludovica (che al momento dell’intervista aveva 17 anni): “Da qualche tempo sentiamo dire che c’è la crisi, che non avremo un futuro. Ma il nostro futuro ce lo vogliamo creare noi! In Tv, sui giornali, in radio, nessuno chiede mai agli adolescenti quale sia la loro opinione, soprattutto su quello che li riguarda più da vicino. Come la scuola, ad esempio. Attraverso la radio vogliamo dire la nostra e far capire che quello che pensiamo vale!”.

bullismo e affettività

Ogni ragazzo che partecipa a Radioimmaginaria può proporre idee di qualunque tipo e parlare degli argomenti più disparati: scuola, sport, videogiochi, storia, bullismo, affettività, social media e in generale parlare delle proprie passioni o dei propri dubbi.

Radioimmaginaria, come continua Genzone su Le Nius, si può definire un progetto educativo: “Oltre a dare agli adolescenti spazio per esprimersi, valorizza le loro competenze, favorisce l’aggregazione e l’integrazione dei soggetti svantaggiati. Partendo dalle loro categorie, dai loro interessi e dal loro linguaggio, li aiuta a scoprire il valore della collaborazione e dell’impegno necessario a raggiungere un obiettivo”.

sogni e progetti

Questo lavoro ha portato anche a esperienze molto diverse. Grazie a un’Ape personalizzata, l’ApeRadio, i ragazzi e le ragazze di Radioimmaginaria hanno recentemente (dal 21 al 26 agosto) visitato i paesi della Romagna che sono stati colpiti dall’alluvione e hanno potuto incontrare i loro coetanei. Il viaggio è durato una settimana e ha permesso loro di raccogliere: “storie, idee, sogni e progetti di migliaia di ragazzi come noi che qualche mese fa hanno perso tutto”.

Sempre grazie all’ApeRadio nell’estate 2019 alcuni ragazzi di Radioimmaginaria sono invece partiti da Bologna per raggiungere Stoccolma e incontrare Greta Thunberg. L’esperienza è stata anche raccontata nel libro Noi abbiamo futuro: Undici adolescenti e un ApeRadio per salvare il pianeta, uscito nel 2020.

solo sul web

Partecipare a Radioimmaginaria è molto semplice anche perché trasmette esclusivamente sul web. Quindi basta avere con sé un cellulare o un computer e un’idea da proporre.

La radio conta più di 300 speaker e in 10 anni da uno spazio nel piccolo comune di Castel Guelfo di Bologna (dove la radio è nata) oggi ha sedi in oltre 50 città italiane e in alcune città europee.

La radio trasmette ininterrottamente online, giorno e notte, mentre le trasmissioni si possono recuperare anche in versione podcast sulle principali app, come Spreaker, Spotify o dalle app per iOS o Android.

(nella foto, Radioimmaginaria in Romagna con l’Ape)

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