di PIERO SANTONASTASO

Estrazioni del lutto: così le redazioni tirano a indovinare i numeri dei morti di lavoro.

In Italia nei primi quattro giorni della settimana – dall’11 al 14 settembre – sono morte di lavoro 24 persone, 6 ogni 24 ore: 4 lunedì, 7 martedì e mercoledì, 6 giovedì. Il totale del 2023 sale a 831.

Numeri terribilmente semplici, ma per i media complicatissimi da mettere nero su bianco. Parte così una corsa a indovinare, una sorta di assalto al botteghino del lutto in cui nessuna redazione – nessuna – fornisce un quadro esatto della situazione.

enologo e pescatore

Prendiamo giovedì 14 settembre, con 6 vittime: 3 in Veneto (il pescatore Stefano Azzalin, l’enologo Marco Bettollini, l’operaio Altin Lekaj), 1 in Emilia Romagna (l’autista Alfredo Morgese) e 2 in Campania (il netturbino Giuseppe Cristiano, il secondo ufficiale Antonino Donato).

Invece per l’Ansa giovedì 14 ci sono state 5 vittime, una delle quali però è l’operaio Giuseppe Lisbino, morto ad Arzano (NA) mercoledì 13, mentre non si fa menzione di Azzalin e Lekaj. 

La notizia viene ripresa tale e quale da Corriere della Sera, Stampa, Messaggero, Fatto Quotidiano, Sky Tg24, Tiscali etc.

Provincia di Napoli

L’Agi gioca al ribasso e parla di 4 morti, l’AdnKronos fa peggio e ne elenca solo 3, notizia ripresa da Rainews.

Il gruppo Today spara il numero 8, inserendo i tre operai morti il giorno prima nell’esplosione di Casalbordino. Per il Tg La7 le vittime sono 7, mentre Il Manifesto fa un conteggio sulle 48 ore e titola su 12 morti (nella realtà 13). Un caso a parte Collettiva, il portale Cgil, che dovrebbe sapere quel che dice: si esibisce invece in uno strano conteggio su 36 ore, con 10 vittime, e monitora in particolare la provincia di Napoli, citando 4 morti in una settimana (nella realtà 2).

“fabbrica maledetta”

Altro, forse peggiore, è invece il discorso su come viene trattato in generale l’argomento morti di lavoro. Repubblica, che ha fatto da apripista inaugurando uno spazio dedicato al sanguinoso fenomeno, sul quotidiano in edicola il 15 settembre non ha una riga sui morti del giorno precedente. In compenso il giorno prima titolava in prima “fabbrica maledetta” per i morti di Casalbordino. Non male per un giornale laico. Si potrebbe suggerire alla ministra del Lavoro il ricorso agli esorcisti.

L’argomento, il 15 settembre, è assente anche sulle prime pagine di Sole 24Ore, Messaggero, Fatto, Libero, Giornale, Foglio, Domani e Tempo.

Scarso o nullo lo spazio televisivo, con le cosiddette trasmissioni di approfondimento concentrate su Meloni e migranti.

(nella foto, Stefano Azzalin, pescatore nel Po)

LASCIA UN COMMENTO