Meno di tre mesi. Tanto è durata la “disoccupazione” di Osvaldo De Paolini, che all’inizio di giugno si era “dimesso” da vicedirettore vicario del Messaggero, in circostanze mai ben chiarite. De Paolini andrà al Giornale che era di Berlusconi e ora è di Angelucci (al 70 per cento) e dove Augusto Minzolini sta per cedere la poltrona di Direttore ad Alessandro Sallusti. Sallusti aveva già occupato quel posto per undici anni dal 2010 al 2021. De Paolini potrebbe fare il vice direttore con delega all’economia o l’editorialista.

De Paolini, 73 anni, ha lasciato il quotidiano romano di proprietà della famiglia Caltagirone nella notte del 5 giugno. Il 6 giugno sono uscite sul Messaggero sei gelide righe intitolate “Comunicato dell’Editore”: “L’Editore informa di aver ricevuto le dimissioni del dott. Osvaldo De Paolini, Vice Direttore Vicario del Messaggero, con effetto 6 giugno 2023”.

nome di rilievo

Di sicuro era venuta meno la fiducia dell’Editore nel suo Vice Direttore Vicario. De Paolini, nome di rilievo nel giornalismo italiano, accusato agli inizi degli anni ’90 di relazioni troppo strette con la concessionaria di borsa Lombardfin, arriva al Messaggero nel 2012. E’ già stato caporedattore centrale del Sole 24 Ore, condirettore di Mondo Economico, direttore di Gente Money, vicedirettore del Giornale, direttore di Finanza & Mercati e direttore di MF Milano Finanza. Al Messaggero è l’uomo che si occupa di economia, finanza, affari, prima con Cusenza, poi con Massimo Martinelli. Mantiene un’ampia gamma di relazioni, in particolare nel mondo bancario milanese, gestisce informazioni di prima mano, con accortezza. Conduce sul Messaggero l’aspra battaglia di Caltagirone per la conquista del Consiglio di amministrazione delle Assicurazioni Generali, campagna che non arriva a buon fine e si conclude nell’aprile 2022. 

l’ombra di pechino

Domenica 4 giugno esce in prima pagina e nelle pagine di economia e sul sito un ampio pezzo di De Paolini, “Pirelli, l’ombra di Pechino: gestione italiana a rischio. Il governo valuta il Golden Power”. Si parla del gruppo Pirelli guidato da Marco Tronchetti Provera con la sua Camfin, gestito assieme al gruppo di Stato cinese Sinochem. Si parla della richiesta di Pechino di aumentare il controllo politico e sui quadri dirigenziali. De Paolini aggiunge che il caso Pirelli non è isolato e che molti governi europei sono già intervenuti per tutelare gli asset nazionali e frenare la strategia espansionistica cinese. Uno scoop, a tutti gli effetti. 

Meno di 48 ore dopo la pubblicazione del pezzo, De Paolini è fuori dal Messaggero. Non viene licenziato, si dimette ed è l’Editore a comunicarlo. La versione che viene fatta filtrare attribuisce la causa della fine del rapporto proprio al pezzo anti Cina. Ci sarebbero state proteste ufficiali del gigante asiatico (il Gruppo Caltagirone ha interessi sul territorio) e di conseguenza sarebbe stato offerto in cambio lo scalpo di De Paolini.

Dopo breve pausa, De Paolini torna al lavoro operativo. Il Giornale ha molti guai. Nel 2022 le copie sono calate del 17,6 per cento rispetto al 2021: 31mila copie vendute in media ogni giorno. Il bilancio 2022 ha chiuso con una perdita di 12 milioni.

Professione Reporter

(nella foto, Osvaldo De Paolini)

Leggi anche:

Messaggero, mistero De Paolini: 6 mesi sulla graticola, dimissioni notturne

LASCIA UN COMMENTO