Angela Azzaro, che era stata nominata direttrice della nuova Unità, edizione online, è stata licenziata. Neanche quindici giorni dopo l’uscita del giornale “fondato da Antonio Gramsci”, riveduto e corretto, diretto da Piero Sansonetti, editore l’immobiliarista Alfredo Romeo.

Ecco il racconto di Azzaro su Facebook: “Venerdì 26 maggio, tardo pomeriggio, sono stata chiamata dal responsabile Risorse umane della Romeo edizioni e sono stata prima licenziata e poi cacciata in malo modo dalla redazione, senza neanche avere il tempo di parlare con il direttore Sansonetti, che in quel momento era fuori e senza avere neanche il tempo di fare mente locale per capire quali effetti personali portare via”.

“Motivo oggettivo”

Quindi, Azzaro entra nel dettaglio: “Dopo l’acquisizione della testata del giornale fondato da Antonio Gramsci mi è stata offerta dal direttore e dall’editore la direzione dell’Unità online. Nella prima riunione fatta con Sansonetti e con l’editore, ho chiesto conto delle risorse con cui affrontare la nuova sfida. Quanti giornalisti? Quale budget? La riunione si è chiusa bruscamente e nel giro di due giorni mi è stato comunicato che non sarei stata più direttrice dell’online. Il direttore in quell’occasione mi ha ribadito che sarei rimasta con lui alla vicedirezione dell’Unità. Il giovedì prima del debutto, nuovo capovolgimento: mi si comunica che sull’Unità non sarebbe stato indicato neanche l’incarico di vicedirettrice. Dopo altre due settimane, cioè venerdì, mi è stata consegnata la lettera di licenziamento ‘per giustificato motivo oggettivo’, legato – scrivono – agli investimenti sostenuti per l’acquisizione dell’Unità e alle perdite legate al Riformista nel 2022″.

“In tale contesto – si legge nella lettera – abbiamo deliberato la soppressione della sua posizione lavorativa in quanto ritenuta superflua e non strettamente necessaria”.

giornale dei diritti

Azzaro per quattro anni ha lavorato al Riformista, edito dallo stesso Romeo e diretto dallo stesso Sansonetti, che ora ha passato il timone a Matteo Renzi. “Tutte e tutti -scrive Azzaro- sanno il mio impegno al Riformista. La mia dedizione, il mio contributo all’ideazione, alla scrittura, alla realizzazione del giornale. La mia storia professionale e politica per il resto parla da sola. Definire una giornalista, una lavoratrice, ‘superflua’ e ‘inessenziale’ è esattamente la logica che L’Unità – che anche oggi si autoproclama giornale dei diritti – dovrebbe duramente contrastare. Invece…”.
Angela Azzaro, laurea in Lettere moderne all’Università Cattolica di Milano, master in Criminologia alla Sapienza di Roma con una tesi sul Processo Mediatico, è giornalista professionista dal 1998. Sarda di Nuoro, è stata caporedattrice a Liberazione con Sandro Curzi e Piero Sansonetti, ha lavorato al Dubbio e al Garantista sempre con Sansonetti ed è stata vicedirettrice del Riformista.

(nella foto, Angela Azzaro)

17 Commenti

    • Ma l’Unità è diventato un giornale di “destra” fa parte del mondo variegato parareligioso dei credenti al neoliberismo capitalista. Se esaminiamo bene le botte più pesanti date ai lavoratori vengono da area PD. Tiziano M.

  1. Prepotenza,arroganza,disprezzo dell’impegno,del sacrificio, della dignità,della libertà,della originalità,insomma di tutti quei valori che a tutti i lavoratori appartengono e,che a tutti i lavoratori andrebbero riconosciuti perché sono alla base della ricchezza di una società.Una volta questo avrebbe voluto dire essere di”sinistra”Queste dovrebbero essere le vere armi del mondo moderno,i principi di un nuovo umanesimo.E invece siamo sempre lì ad assistere a questi comportamenti miserevoli e avvilenti di chi pensa di poterselo comunque permettere,tanto tutti stanno solo a guardare, specialmente se la vittima è una donna.Vergogna.Certo poi vedi,manco a dirlo, c’è il solito “Enrico stai sereno”

  2. Mi dispiace per quanto ti é accaduto: che sia più semplice predicare i diritti e il rispetto della persona che applicarli mi pare evidente!!! Auguri e buon lavoro per il proseguo del Tuo impegno!!!

  3. Le ragioni del licenziamento mi paiono piuttosto confuse, ma in tempi soppressione dell’Art. 18, tutto può succedere. Certo dall’unità uno si aspetta un agire assai diverso dalle logiche del liberismo. Tutta la mia solidarietà alla giornalista.

  4. poche volte ho comprato il riformista quasi. mai l’unità
    ora mai mai più
    comportamento vergognoso,sansonetti che dici?

  5. Mi dispiace per Azzaro. Voglio però ricordare che Sansonetti e Romeo hanno ritenuto non necessaria tutta la vecchia redazione dell’Unità. Azzaro avrebbe dovuto parlare anche di questo. No?

  6. Nessun commento solo solidarietà alla giornalista .Penso che l Unita attuale sia in mano sbagliate LA destra ha i suoi giornali la sinistra no.

  7. La vicenda purtroppo almeno in Rete non presenta alcuna dichiarazione né dell’Editore e nel del Direttore, Piero Sansonetti.
    Due considerazioni penso che possano essere d’interesse. La prima è che si tratta di un giornale nuovo al di là della storia della testata, e forse come leggo, per le risorse e budget può darso che siano in formazione. L’altra è: perché doveva avere un livello online? Forse perché si voleva aprire il giornale al contributo dei lettori e cioè, in pratica anche a quei giornalisti non professionisti? Al riguardo non ci credo neanche se questa diverrà una pratica ordinaria, a parte che questa testata è stata sempre chiusa nel suo mondo che è stato quello del comunismo ew poi del liberismo.
    Il giornale l’Unità ha già un ruolo anche se sono meno di due settimane di pubblicazione quotidiana. Le notizie e approfondimenti che offre comunque sono di contrasto e hanno un costo. In un paese liberista per eccellenza un editore che scommette di offrire un prodotto di contrasto non va ammazzato in senso politico s’intende.
    Avrà una soluzione questa vertenza? Speriamo di si, lo auguro ad Angela Azzaro che non conosco personalmente in modo che proprio sul tema del lavoro potrà offrire ai lettori dei ritmi d’informazione sempre più di contrasto che, ripeto, in un paese liberista come l’Italia ce ne assolutamente bisogno.

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