di SOFIA GADICI

La riconquista della fiducia dei lettori presuppone un giornalismo più trasparente e negli negli Stati Uniti alcuni importanti quotidiani, tra questi il New York Times, si stanno muovendo in questa direzione.

Dal 4 giugno il NYT introdurrà in maniera permanente, dopo un periodo di sperimentazione, dei “sottotitoli migliorati” per fornire ai lettori informazioni maggiori sul modo in cui un articolo è stato realizzato. 

Nello specifico viene modificata la dicitura che si trova all’inizio di ogni articolo e che riporta il luogo in cui un fatto è accaduto o da cui scrive un corrispondente. Il classico “WASHINGTON -”, “LONDRA -”, “ROMA -” che precede il primo paragrafo.

washington o londra

“Le persone non sanno cosa significano quelle informazioni – ha spiegato Edmund Lee del New York Times a niemanlab.org – Quando vedono Washington o Londra in maiuscolo all’inizio di una storia, potrebbero capire che la storia si è svolta a Washington o Londra, ma non che il giornalista era fisicamente presente in quei luoghi”.

Per il NYT intervenire su quella dicitura, ampliandola e fornendo quindi maggiori informazioni, può migliorare il rapporto con il lettore che venendo a conoscenza del processo di realizzazione di un reportage tenderebbe a fidarsi di più. 

modernizzare il lavoro

La classica dicitura che oggi conosciamo, e che usiamo anche in Italia, è un’eredità dell’epoca del telegrafo e oggi potrebbe essere la chiave per “modernizzare il nostro lavoro” ha spiegato Lee.

Così un articolo frutto di informazioni apprese da fonti governative può essere preceduto dalla dicitura “segnalazione da”, un’inchiesta per cui “sono stati esaminati centinaia di documenti” o “sono state intervistate 30 persone diverse”, un reportage nel quale “il reporter ha visitato il campo per rifugiati”, oppure può essere riportato il nome del giornalista e poi alcune informazioni su di lui, sue esperienze precedenti o aree tematiche in cui è specializzato.

Al momento la novità riguarda soltanto gli articoli online e sono ancora in corso sperimentazioni per trovare la giusta formulazione da adottare. Va sottolineato, infine (e forse non è una coincidenza) che Google ha da poco aggiornato le proprie linee guida per le valutazioni di ricerca e quindi i contenuti che presentano attestati di “esperienza” e “competenza” vengono premiati dal motore di ricerca con una maggiore visibilità.

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