La notizia più curiosa -forse- è che il direttore Matteo Renzi firma il pezzo di copertina. Che non è sulla politica, ma sullo sport: “Napoli campione, o’ miracolo di Spalletti”. Probabilmente, lo firma da appassionato di calcio, da tifoso della Fiorentina e da conterraneo di Spalletti: “Maestro di calcio ed educatore, con i piedi nella culla del Rinascimento e il cuore sotto al Vesuvio”. Due pagine fitte in cui c’è molto Spalletti e moltissimo Renzi, la pizza insieme a Palazzo Chigi e, prima, le chiacchiere e gli incontri a Palazzo Vecchio, a Firenze. 

“non va di moda”

Il Riformista diretto da Matteo Renzi è uscito il 3 di maggio. C’è la sua firma sotto la testata e Renzi firma naturalmente anche il fondo in prima pagina, “A viso aperto”. Ecco le prime righe: “Chi è il riformista? Uno che non va di moda. Perché oggi funzionano i sovranisti a destra e gli estremisti a sinistra. E i populisti, ovunque. Nel tempo degli slogan, il riformista studia, propone, lotta”. Più avanti, per chi ama gli snodi politici: “Noi daremo spazio alle idee riformiste. Che vengano dagli amministratori del centrodestra o da Forza Italia (a proposito un abbraccio e i migliori auguri a Silvio Berlusconi) o che siano espressioni del PD che non si rassegna alla svolta radicale o del Terzo Polo”. Altro segnale politico, a pagina 2, dove Claudia Fusani firma un pezzo intitolato: “Ehi Giorgia, si può dare di più”. Sommario: “Direzione giusta, ma serve più coraggio”.  Poi, pezzo sul fisco, dopo che Meloni ha definito quello deciso il 1° maggio “il più grande taglio delle tasse degli ultimi decenni”. Il Riformista di Renzi contesta (giustamente): “Nella storia il calo più consistente è avvenuto nel 2014-2018, governi Renzi-Gentiloni”. 

travaglio in ginocchio

Avanti: “La trattativa inesistente”, quella Stato-mafia, “gigantesca montatura di giornali e procure”, con “l’immagine che non vedrete mai”: Marco Travaglio inginocchiato davanti al presidente Napolitano, una realizzazione da Intelligenza artificiale. E anche il discorso che non sentirete mai, le scuse del procuratore Scarpinato, oggi senatore del Movimento 5 stelle, per l’inchiesta da poco smontata dalla Cassazione. 

Il direttore responsabile Andrea Ruggieri, già deputato di Forza Italia,  firma “Le guerre di Piero”, dedicato al precedente direttore del Riformista, Piero Sansonetti, che sta preparando la nuova Unità: “Il Dna garantista al Riformista non verrà mai meno, sul resto litigheremo!”. L’editore di Riformista e Unità è lo stesso, l’immobiliarista Alfredo Romeo. Sansonetti ha promesso un giornale di sinistra, con “il ritorno di Gramsci”. 

Nell’ultima pagina colpo a Luigi Di Maio, nominato inviato dell’Unione europea nel Golfo. Titolo: “A che serve studiare?”.

(nella foto, Travaglio in ginocchio davanti a Napolitano, immagine di intelligenza artificiale)

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