Dopo l’incontro di giovedì 1° dicembre 2022 tra il Comitato di redazione e il direttore generale dell’azienda editrice Sae Sardegna, “l’assemblea dei giornalisti della Nuova Sardegna ribadisce lo stato di agitazione deciso a luglio a tutela del proprio lavoro, delle proprie professionalità e del prodotto che i corpi redazionali presentano ogni giorno ai lettori”. La stessa assemblea ha dato mandato al Cdr di coinvolgere nella vertenza gli organi sindacali a livello regionale e nazionale e di sollecitare un incontro con l’intero consiglio di amministrazione di Sae Sardegna, per conoscere il futuro del giornale e di coloro che tutti i giorni ne garantiscono la pubblicazione.
“Profondo sconcerto e preoccupazione – dice un documento del Cdr – ha creato tra i giornalisti la decisione dell’azienda, a soli dieci mesi dal suo ingresso e dopo aver annunciato un piano di rilancio del giornale, di proporre alla redazione l’iter per aprire lo stato di crisi finalizzato ai prepensionamenti con la Legge 416. Lo stato di crisi prevede per i giornalisti sacrifici certamente economici, ma anche professionali perché avrà pesanti ripercussioni sulla qualità del lavoro”.
L’assemblea rileva inoltre che “da parte dell’azienda non si nota la giusta attenzione verso il prodotto giornalistico e verso il patrimonio umano e culturale che i lavoratori della Nuova Sardegna onorano ogni giorno”.

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