Comincia un lento, ma deciso esodo dall’Espresso, dopo la brusca sostituzione del Direttore Lirio Abbate con Alessandro Rossi da parte del nuovo proprietario Danilo Iervolino. Il numero del 24 dicembre non sarà in edicola perché la redazione è in sciopero, ma sulla edizione del 31 dicembre Michele Serra annuncerà l’addio e spiegherà i motivi.

Nell’ultima assemblea Abbate ha chiesto alla redazione di far uscire il numero del 24 con trenta pagine sulla libertà di stampa. avrebbe voluto dare un addio fragoroso. ma nella votazione nessuno ha avallato questo progetto.

cacciari e manfellotto

Fra i collaboratori sono già andati via le scrittrici Michela Murgia e Barbara Alberti, che era arrivata da poco. Lascerà probabilmente anche l’ex direttore Bruno Manfellotto, mentre dovrebbe restare il filosofo Massimo Cacciari. Questa estate, per motivi che non c’entrano con i mutamenti dell’assetto del giornale, era andato via il grande inviato Bernardo Valli. La grande paura ora in redazione è che arrivi la telefonata di saluto del grande disegnatore Francesco Tullio Altan. E potrebbe andar via anche l’altro disegnatore del settimanale, Makkox, reso celebre dalla partecipazione a Propaganda Live su La7.

punta di piedi

Il nuovo direttore Rossi, che dirige anche Forbes, ha già preso le redini del giornale, per ora in punta di piedi. Ha detto che la linea editoriale non cambierà. Ha raccontato la sua storia professionale: si è occupato prevalentemente di economia e negli ultimi anni ha studiato molto il marketing nei media.

Si tratta di vedere adesso se l’abbinamento domenicale con la Repubblica, previsto per contratto fino al maggio 2023, reggerà. Oggi le due testate insieme alla domenica vendono poco più di 80mila copie e L’Espresso ne vende altre 5mila da solo nel corso della settimana.

Professione Reporter 

(nella foto, Michele Serra)

Leggi anche:

Così L’Espresso diventa Netzine: poca politica, e-learning e Not fungibile Token

1 commento

LASCIA UN COMMENTO