C’è stata una festa pre-natalizia al Corriere della Sera, in via Solferino 28 a Milano, il 14 dicembre. Una festa alla quale l’editore Urbano Cairo e il direttore Luciano Fontana hanno invitato i quadri alti del giornale, vicedirettori, capiredattori. C’è stato anche un collegamento con Fiorello.

Con l’occasione, per la prima volta, l’ingresso del giornale, sulla facciata eclettico-liberty realizzata nel 1904 dall’architetto Luca Beltrami, è stato contornato di due striscioni verticali che annunciavano il motivo dell’evento: 500 mila abbonati digitali.

Il Comitato di redazione ha chiesto che i successi del giornale siano distribuiti ai giornalisti anche in termini economici. E ha spiegato ai lettori, con un comunicato sul giornale, tutti i motivi del malessere interno. L’editore ha risposto che sono stati già molti gli investimenti.

firme e giornalisti

Dunque Il Corriere dichiara il raggiungimento di 500mila abbonati digitali (in crescita del 30% rispetto a dicembre 2021) e si conferma primo sito di informazione in Italia con 28,4 milioni di utenti medi nei primi dieci mesi 2022 (fonte: Audiweb), preceduto solo dalle grandi piattaforme Over the top, oltre che quotidiano leader per diffusione (262.322 copie cartaceo + digitale, ADS ottobre 2022). “Ringraziamo i nostri lettori per questo importante riconoscimento all’intenso lavoro quotidiano di tutte le redazioni di Corriere della Sera per offrire una proposta editoriale sempre più ricca, puntuale e accurata. Un obiettivo reso possibile dallo sforzo comune di tutte le firme e i giornalisti del giornale e dal sostegno dell’Editore e dell’azienda”, afferma in una nota il direttore Luciano Fontana. “I lettori di Corriere della Sera premiano ancora una volta l’autorevolezza del primo quotidiano italiano e la sua capacità di garantire un’offerta informativa digitale distintiva, puntuale e attenta”, dice Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di Rcs MediaGroup. 

spiegazione ai lettori

Corriere della Sera festeggerà con una serie di iniziative rivolte a tutti i suoi abbonati:  omaggio di una prima pagina storica del quotidiano a scelta, opportunità di partecipare a visite guidate del giornale e a un concorso dedicato. Corriere della Sera, si legge nella nota, “ha raggiunto questo importante obiettivo grazie a un intenso piano editoriale, che si sviluppa anche attraverso 40 newsletter, 20 podcast originali e 14mila video pubblicati, e che lo scorso settembre ha permesso a Corriere.it di raggiungere 32,7 milioni di utenti, con più di 57,8 milioni di streaming video registrati da iPhone.

Il Comitato di redazione, in rappresentanza di tutti i giornalisti, ha reagito con durezza. Il giorno 16 dicembre ha pubblicato sul giornale un comunicato: “Il Corriere della Sera di ieri ha dedicato due pagine al traguardo raggiunto dei 500 mila abbonati digitali, registrando una crescita del 30 per cento rispetto allo scorso anno. Vogliamo dire grazie ai lettori che ogni giorno ci seguono online e a quelli che comprano il Corriere della Sera in edicola: questo giornale è prima di tutto vostro, poi dei giornalisti che vi lavorano e dell’editore Urbano Cairo. La crescita è stata progressiva dal 2018 e ancora più marcata negli anni della pandemia, quando la redazione ha sperimentato con successo nuove e più agili modalità di lavoro. Il presidente di Rcs Mediagroup ha celebrato questo risultato, che riempie di orgoglio anche tutti noi, con un evento che è stato anche l’occasione per lanciare nuovi ambiziosi traguardi per il futuro: il raddoppio, ovvero 1 milione di abbonati. Questo è stato possibile grazie al lavoro della comunità dei giornalisti del Corriere della Sera che in questi anni ha fatto ogni sforzo per farvi avere quell’informazione puntuale e autorevole che meritate, senza mai risparmiarsi. E continuerà a farlo”.

buchi e precari

Dice il Cdr che “se da una parte l’editore giustamente gode dei frutti di questo lavoro grazie agli utili dei bilanci, dall’altra ha deciso ingiustamente di non riconoscere ai giornalisti del Corriere alcun premio di risultato. Non vuole condividere con noi, e nemmeno con poligrafici e impiegati che oggi scioperano, parte dei dividendi generati dal giornale. Come non ha voluto neanche introdurre a oggi una modalità regolata di lavoro agile, uno standard nel mondo industriale compreso quello editoriale, che ha garantito in questi ultimi tre anni proprio quei risultati di cui va fiero, con utili che hanno sfiorato i 100 milioni. L’editore inoltre non vuole affrontare i temi dei buchi in organico, le stabilizzazioni dei precari e dice no a una armonizzazione dei trattamenti economici interni alla redazione. Dopo mesi di paziente trattativa, durante i quali l’azienda ci ha ‘portato a spasso’ in maniera non costruttiva, ci siamo trovati di fronte a un ennesimo rinvio delle richieste della redazione mentre, nelle stesse ore, si festeggiava il raggiungimento dei 500 mila abbonati digitali. La redazione meriterebbe una cura diversa dei rapporti sindacali così come è consono alla storia imprenditoriale e aziendale del Corriere della Sera, che noi tutti vorremmo sempre più ricco e fruibile per voi lettori”.

occupazione tutelata

Sotto, la risposta dell’editore: “Nel corso del 2022 il Corriere ha raggiunto il traguardo dei 500.000 abbonamenti digitali. Un grande risultato ottenuto facendo investimenti significativi sia in tecnologia sia in marketing e pubblicità, con un impatto molto rilevante sulle casse dell’azienda. Fenomeno che si è inserito in un 2022 che è stato di per sé complicato sul fronte dei costi. L’esplosione del prezzo delle materie prime (della carta in particolare) e dei fattori produttivi è stato senza precedenti: oltre 30 milioni in più del 2021 per la nostra azienda. Rcs MediaGroup ha poi sostenuto uno sforzo economico importante per quasi 60 milioni per riacquistare la sede di via Solferino, la casa del Corriere, interpretando un intimo desiderio di tutti i dipendenti, e dei giornalisti del Corriere in particolare. Per questo ci stupisce la perseveranza di richieste che non tengono nella dovuta considerazione l’attuale contesto di mercato. Senza considerare i notevoli sforzi di questi anni di un editore, unico nel suo settore, che ha assunto quasi 50 giornalisti per agevolare la trasformazione digitale del business, e che ha sempre tutelato l’occupazione, risanando l’azienda senza azioni significative sul personale”.

(nella foto, l’ingresso del Corriere con i due striscioni sui 500mila abbonamenti)

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