I social media manager potranno entrare nell’Ordine dei giornalisti. E anche gli esperti Seo, che studiano come posizionare i pezzi su Google. Fra pochi mesi. 

Notizia clamorosa, che -se si trasformerà in realtà- segna una profonda innovazione. L’inizio dell’accettazione da parte dell’Ordine dei nuovi mestieri del giornalismo. Perché però i social media manager e gli esperti Seo? Andrebbe meglio definito cosa è giornalismo e cosa no. E come si possono far entrare nuove figure lasciando l’esame di accesso alla professione basato su modalità novecentesche?

A metà ottobre anche il Presidente dell’Ordine, Carlo Bartoli, era intervenuto sul tema, in termini più generici.

L’allargamento -scrive Vanessa Ricciardi su Domani- è stato annunciato dal vicepresidente dell’Ordine Angelo Luigi Baiguini e potrebbe già essere approvato a novembre e diventare operativo a gennaio.

non solo scrittura

L’occasione per l’anticipazione è stato un corso formativo dell’Ordine, “Le sfide deontologiche nell’era multimediale”: “Si vuole aprire la professione a tutte le figure determinanti per le notizie -ha spiegato Baiguini a Domani- In passato il lavoro giornalistico veniva incasellato solo nella scrittura, i cambiamenti sono arrivati a poco a poco, e adesso si prepara il nuovo salto. Un precedente sono stati i fotografi, che non erano inclusi, un’eresia ed è stata corretta”. Oltre al social media manager potrebbero rientrare nella categoria anche gli esperti Seo e altre figure che si occupano della sfera web. Secondo Baguini “analizzano le notizie, le studiano e decidono come farle arrivare ai lettori”. 

Baguini pensa a un iter veloce: l’esperto social, nelle linee in corso di definizione, dovrà dimostrare di avere svolto la professione orientata all’informazione in via retribuita per un determinato periodo. Una volta che “l’Ordine regionale avrà verificato i requisiti, iscrive il collega al praticantato di 18 mesi. Saranno ovviamente previsti dei momenti formativi”.

un tutor al fianco

La bozza della nuova normativa sarà visionata dal Consiglio nazionale dopo essere stata condivisa con gli Ordini regionali. Una volta approvata la modifica “si potrebbe partire con le iscrizioni al registro dei praticanti dal primo gennaio”.

Fermo restando “che una redazione già oggi potrebbe assumere un social media manager come praticante. Il problema è trovare qualcuno che  assuma”.

L’altra novità è che ci sarà “un tutor professionista che seguirà le nuove figure”. Una volta passati i 18 mesi, il praticante avrà la possibilità di fare l’esame a Roma. 

riformare la legge

Eletto consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti per la prima volta nel 2007, Baiguini è stato presidente della Commissione giuridica, portando all’approvazione del Consiglio il Ricongiungimento per i Pubblicisti. Vale a dire proprio la possibilità di accedere all’esame senza praticantato, ma col riconoscimento dell’Ordine regionale. 

Questa iniziativa, per Baguini “resta un palliativo, in attesa che la politica affronti la riforma della legge costitutiva dell’Ordine di giornalisti – compreso l’accesso alla professione, previsto dall’articolo 34 – che il prossimo febbraio compirà 60 anni”.

Il giornalismo, conclude, “ormai è anche fatto di post, è innegabile”. E mostra una notifica push sul telefono da una testata nazionale: “Questa è scritta in due righe: ‘Osimo, donna di 42 anni picchiata e uccisa. Arrestato l’ex compagno’. Non è una notizia?”.

sacrificare totem

Il Presidente del consiglio nazionale dell’Ordine, Bartoli, a Palermo, al XXXIV Congresso dell’Assostampa Sicilia, ha ricordato che il consiglio nazionale si sta impegnando “nel riconoscimento del giornalismo ovunque sia fatto, sacrificando anche alcuni totem di cui ci siamo nutriti, che rendono sostanzialmente inapplicabile la nostra legge che ha ormai 60 anni. Abbiamo già chiesto e continueremo a chiedere una riscrittura di questa legge, nel frattempo agiremo, per quanto è possibile nelle nostre competenze. È indispensabile poter attivare il praticantato anche per chi fa questa professione, anche in forme innovative”. E il consigliere nazionale Riccardo Arena, Presidente della commissione riforma del Consiglio nazionale dell’Ordine, ha ribadito: “La nostra professione deve cambiare, ha bisogno di nuove energie, guardare al futuro e cercare nuove prospettive, dobbiamo guardare a chi fa la professione, aprire ai giovani, a chi è giornalista a tutti gli effetti senza poter accedere all’Ordine, dobbiamo cercare il nuovo con la mente fertile”.

(nella foto, Luigi Baguini)

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