di ANNA LANGONE

Ci sono notizie per le quali non basta la regola delle 5 W e anche aggiungere la H di how (come) ai fondamentali “chi, cosa, quando, dove e perchè”, non è sufficiente a raccontarle quelle notizie, se mancano cuore, voglia o tempo di cercare, di andare oltre agenzie e immagini di web e tv. Non serve dilungarsi sulla realtà di un’informazione sempre più appiattita sulle modalità della rete, ma come spiegare altrimenti quanto avvenuto e avviene sulla figura di uno straordinario nuotatore come Domenico Acerenza? Tre medaglie di peso agli Europei di Roma appena conclusi: un argento e due ori conquistati, questi ultimi, in una sola giornata, con il superamento decisivo del ruolo di gregario.

Sì, non sono mancate dirette e cronache emozionanti, curiosità, entusiasmo dei commentatori, interviste su schermi e giornali, ma tutto è rimasto nell’ambito delle gare, senza cogliere la particolarità di uno sportivo che ha faticato molto più degli altri per arrivare. Dove? Solo negli ultimi mesi, sui gradini più alti degli Europei 2021, del Mondiali 2022 di Budapest e, come detto, dei recenti Europei di Roma. Domenico Acerenza però non è soltanto muscoli e volontà di ferro, è il nuovo Pietro Mennea e non perchè anche lui del Sud, ma come il mito pugliese dell’atletica ha dovuto costruire fuori casa ogni risultato, spostandosi già delle elementari, ogni giorno, dal suo minuscolo paese di Sasso di Castalda (Potenza) nell’altro piccolo centro di Satriano, dotato però di una piscina.

l’aria di casa

Una manciata di minuti malgrado le curve, un tempo comunque da trovare nelle giornate sul camion di papà Angelo e negli impegni di sua moglie Maria Antonietta, mamma di altri due figli. I genitori l’hanno accompagnato sempre il piccolo di famiglia, subito travolti dalla passione per l’acqua di quel ragazzino, non appagato da aria frizzante e boschi a perdita d’occhio, al punto da imparare, papà e mamma, a nuotare con lui. Cosa rara in un paese dove si va al mare sulle spiagge del Salernitano solo per il sole, perchè pochi sassesi sanno stare a galla. Ma Domenico ha saputo entusiasmare anche il fratello maggiore Giuseppe, che ha aperto una piscina in un altro borgo del Potentino e intanto lui, mentre allenatori e tecnici della Fin notavano il suo stile impetuoso già prima delle medie superiori, ha continuato a  respirare l’aria del paese, a vivere delle passeggiate con la fidanzatina Nicoletta, diventata parrucchiera dopo la scoperta turistica di Sasso grazie all’altissimo ponte tibetano intitolato a Rocco Petrone (l’ingegnere sassese della Nasa, che mandò i primi tre astronauti sulla luna nel luglio 1969).

Gli studi impegnativi, anche questi da pendolare nella vicina Brienza, per prendere il diploma da ragioniere, non hanno rallentato le bracciate in acqua di Domenico, sempre presente anche ai pranzi di famiglia con i nonni, con i tanti zii ai quali regalare affetto e sorprese speciali. Come nella scorsa primavera, quando Mimmo ha portato a Sasso il suo amico e compagno Gregorio Paltrinieri con la fidanzata, la spadista mondiale Rossella Fiamingo, rimasti deliziati dal soggiorno in un B&B sospeso da terra.

poliziotto biondo

Il più felice però è stato lo sportivissimo zio di Domenico, Domenico anche lui, che si è trovato davanti all’improvviso il mitico Greg. Proprio il supercampione Paltrinieri che tornerà a Sasso il 28 dicembre, per fare da testimone, insieme ad alcuni familiari di Acerenza, alle nozze di Mimmo e Nicoletta, un evento anticipato il prossimo 3 settembre, con la “promessa” in Municipio, tre giorni dopo la grande festa del 31 agosto che il paese sta organizzando per il suo giovane idolo al rientro dal Canada. Perché il biondo poliziotto lucano, il nuovo signore del nuoto che ha dovuto trasferirsi prima a Napoli e poi a Roma per potenziare la sua preparazione, mantiene il suo cuore a Sasso, dove è cresciuto giocando come gli altri coetanei per strada, ma divertendosi sempre con misura, senza mai cadere o ferirsi per non interrompere il nuoto. 

La stessa autodisciplina seguita a tavola, pur non rinunciando ad assaggi delle irresistibili salsicce e soppressate. Non diserta neanche i social Domenico, dove ha postato il filmato dell’anello donato alla sua compagna. Una fiaba? Una vita fuori dalla realtà? Può darsi, se si pensa a come un ragazzo di 27 anni, in una regione ancora priva di una piscina olimpionica al coperto, sia riuscito a diventare uno dei nuotatori più forti del mondo. Un esempio che andrebbe divulgato di più e meglio, per togliere dalla testa di troppi giovani e giovanissimi che ci si afferma facendo a botte e uccidendo. 

(nella foto, Domenico Acerenza)

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