In questa campagna elettorale i giornali contano, scrive Stefano Feltri, direttore di Domani, nella news letter ai suoi abbonati.

Domani, nato dall’idea di Carlo De Benedetti quando il Gruppo Espresso fu acquistato da Gedi di John Elkann, ha un progetto ambizioso. Vuole svolgere un ruolo attivo nei prossimi due mesi: farà “una serie di proposte semplici e chiare che permettano di ottenere significativi miglioramenti sui temi per noi cruciali: ambiente, inclusività, uguaglianza di genere, legalità, diritti. Queste proposte diventeranno petizioni per raccogliere consenso dal basso. E poi chiederemo ai vari partiti e candidati se le condividono, e daremo conto del risultato”. 

Aggiunge, Feltri: “Abbiamo visto con la triste parabola dei Cinque stelle che la denuncia non basta più: servono proposte e concrete per rompere il circolo vizioso di una politica fatta soltanto di slogan e cinismo”.

inchieste e analisi

La strategia elettorale di Domani prevede una serie di passaggi. 

Innanzitutto, ricorda Feltri, “Domani è un giornale, non un partito, ma non è un osservatore neutrale e non rimarrà passivo in un contesto così drammatico”.

Secondo, “i giornalisti di inchiesta di Domani lavoreranno sulle candidature, faranno emergere scandali rimossi e troppo in fretta dimenticati (la lista di esponenti di Fratelli d’Italia sotto indagine è notevole) e racconteranno come il potere italiano si sta da tempo preparando a convivere con una destra che a parole critica, ma nei fatti sostiene”.

Terzo, “tutti i nostri collaboratori forniranno analisi autorevoli e indipendenti, a cominciare dai politologi Piero Ignazi, Nadia Urbinati, Salvatore Vassallo e Gianfranco Pasquino. Da poco ha iniziato a lavorare con noi Marco Damilano, ex direttore dell’Espresso, che tutti i lunedì pubblica le sue analisi e ritratti per aiutarci a capire protagonisti e retroscena di un momento complicato”.

il voto che cambia

Inoltre, “con il nostro data editor Filippo Teoldi stiamo lavorando a un progetto che permetterà di tracciare come è cambiato il voto su base locale nelle varie elezioni politiche, per misurare al dettaglio cosa succederà in questa e come si spostano le varie parti del paese”.

Feltri schiera Domani su un fronte preciso: “Se vincono le destre, tutto il nostro assetto democratico e istituzionale è a rischio. A suo tempo Silvio Berlusconi ha deformato la legge per proteggersi dai processi e ha tentato più volte di stravolgere la Costituzione. La Lega di Matteo Salvini ha ridotto i diritti per i più fragili, a cominciare dai migranti, ha varato misure irresponsabili come tentativi di flat tax e riforme delle pensioni insostenibili, ora ha in programma di spostare competenze e risorse verso le regioni del Nord, la secessione dei ricchi. Giorgia Meloni ha affinato una comunicazione efficace che le permette di aggirare le accuse di neofascismo. Ma al netto delle sue connessioni con la tradizione della destra italiana, Meloni ha altri due problemi: le sue posizioni in tema di valori e diritti riporterebbero l’Italia indietro di decenni, e la sua classe dirigente è inadeguata, coinvolta in troppi scandali per presentarsi come il nuovo che avanza”.

“MOMENTO TRUMP”

Dall’altra parte c’è “uno schieramento frammentato e composito, dal Pd ai Cinque stelle a Italia viva, che sembra considerare più importante tenere a distanza alleati inaffidabili piuttosto che fermare le destre”.

Dunque, per la democrazia italiana è arrivato un “momento Trump”: la presa del potere da parte di queste destre può far vacillare l’impianto repubblicano, minare in modo irreparabile la tenuta della democrazia italiana”.

Feltri spiega poi perché in questa campagna elettorale l’informazione passerà soprattutto dai giornali: sarà “la prima campagna elettorale estiva della storia della Repubblica, brevissima, la prima senza talk show a tutte le ore (ripartiranno soltanto a fine agosto), la prima in cui la posta in gioco è così chiara e lineare”.

Per tutto questo, Feltri chiede sostegno ai lettori, attraverso la scelta di una delle formule di abbonamento. Oppure, a chi è già abbonato, chiede l’invio di idee e commenti su quello che sta succedendo, di partecipare alle discussioni, di diffondere le proposte del programma di Domani.

Professione Reporter

(nella foto, Stefano Feltri, direttore di Domani)

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