Sono fuori dalle aziende, ma il giornalismo continuano a portarlo nel sangue. E’ quello che accade ai nostri pensionati, lo dicono perfino i sondaggi. Sono migliaia i giornalisti che hanno lasciato il posto di lavoro, molti a causa di stati di crisi e di cattiva gestione delle aziende.

I risultati della rilevazione (promossa dall’Unione giornalisti pensionati ed eseguita on line, attraverso una serie di questionari, nel corso del 2021) sono stati elaborati dalla professoressa Laura Rizzi, dell’Università di Udine, che li ha pubblicati in un volume, con la collaborazione della Fondazione Murialdi.

vita culturale

La fotografia che ne emerge è quella di professionisti ben presenti nella vita culturale e sindacale, che in molti casi lavorano e collaborano in forme autonome, che non hanno abbandonato il mestiere, pur essendone stati espulsi spesso in modo coercitivo e doloroso. Si noti che il 34,6 per cento (26,4 fra le donne) dei pensionati continua a svolgere un’attività di comunicazione.

La patologia che ha afflitto il mondo del giornalismo italiano è chiara: solo il 23 per cento dei pensionati aveva infatti raggiunto i requisiti ordinari di vecchiaia, mentre il 43 era stato pensionato con il requisito dell’anzianità, mentre addirittura il 30 per cento era stato “prepensionato” (con le conseguenze ben note che hanno portato al declino dell’Istituto di previdenza).

diritti e doveri

Il 92 per cento dei pensionati continua a tenersi aggiornato e prende parte alle attività e alle manifestazioni di categoria. Il 68 per cento continua a restare iscritto al sindacato unitario.

“La Federazione della Stampa – sottolinea nell’introduzione alla pubblicazione il Segretario nazionale Raffaele Lorusso – dal 1908 rappresenta in modo unitario, con gli stessi diritti e gli stessi doveri, sia i giornalisti attivi sia i pensionati. E addirittura il 66 per cento di questi ultimi afferma di essere disponibile a mettere la propria competenza ed esperienza a disposizione del sindacato”.

La ricerca sarà presentata venerdì 24 giugno, alle ore 11, nella sala Walter Tobagi della Federazione della Stampa, a Roma, nel corso del Consiglio nazionale dell’Unione pensionati presieduto da Guido Bossa.

Professione Reporter

(nella foto, Guido Bossa, presidente dell’unione pensionati)

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