di FRANCESCO GARIBALDI

Raccontare il calcio alla Generazione Z: è la missione di Cronache di Spogliatoio, testata digitale che dal sito ai social (soprattutto su Instagram, dove conta oltre 988 mila follower), è diventata punto di riferimento. Per i calciofili e non solo (da pochi mesi è nata anche Cronache di Basket).

Dal 2019 a oggi, con una pandemia di mezzo, Cronache, fondata da due trentenni Giulio Incagli e Stefano Bagnasco, è cresciuta in termini di followers, like e interazioni (proprio come Will Ita, Torcha, Factanza e le altre piattaforme di informazione social). Lo ha fatto raccontando gli insights e le storie degli e dagli spogliatoi di serie A e della Liga spagnola ad una audience giovane, che non compra i giornali e non si informa più sulle testate tradizionali, contribuendo, così, a una rivoluzione culturale nel mondo dell’informazione italiana. Al lancio della app, Cronache ha registrato 80 mila download da AppleStore e PlayStore in sole 48 ore. I fondatori sono due trentenni: Giulio Incagli (Radio Blu, Radio Sportiva, Toscana Tv, la Nazione a Firenze, poi a Milano Radio 105 e Hellodì (agenzia di influence marketing); Stefano Bagnasco, fondatore di un’agenzia di social media management. Si sono conosciuti in Hellodì.

  contenuti sponsorizzati

Il modello di business lo spiega Incagli: “Per l’80% guadagniamo attraverso branded content o placement. Il resto dei ricavi organici proviene dai social media e dal lavoro della nostra agenzia di sport marketing 21 B.E, di proprietà dei calciatori Luca Cigarini ed Emiliano Viviano, che vende servizi digitali a clienti esterni”. È stato un piccolo finanziamento del centrocampista e del portiere, entrambi con lunghe carriere in serie A alle spalle, a dare il via al percorso di Cronache, consentendo, da un lato, di assumere il primo giornalista e il primo videomaker, dall’altra, di investire in una serie di contenuti sponsorizzati su Instagram (3mila euro al mese per un anno), le prime due decisive spinte per il successo del progetto.

Cronache è un mix tra informazione “fast food” (quella dei social e delle Stories, per capirsi) e “da ristorante stellato” (i lunghi video di approfondimento da 40-50 minuti su Youtube). All’orizzonte, tra i vari progetti, c’è un palinsesto in stile-radio sportiva che sbarcherà su Twitch, tutti i giorni dalle 14 alle 20. Per fare il giusto “match” tra contenuti e medium, in vista di una potenziale svolta poderosa: “Oggi il mondo dell’informazione si è svegliato” dice Incagli. “Stiamo valutando le offerte arrivate per il primo round da vari player nazionali dell’editoria”. La speranza è quella di vivere un’esperienza genere The Athletic, gioiellino dell’informazione sportiva di caratura globale, acquisita dal New York Times lo scorso gennaio per 550 milioni di dollari.

spagnolo e inglese

Il modello di internazionalizzazione da perseguire è, invece, prosegue Incagli, quello di Freeda Media, media company editrice dell’omonimo progetto editoriale social femminile, oggi presente in più lingue, in vari Paesi e perciò in grado di raggiungere con i propri contenuti giovani (e non solo) in tutto il mondo. “Nel 2023 Cronache sbarcherà in Spagna e poi nel 2024 faremo il grande passo a livello worldwide, in lingua inglese”. Dai Paesi anglofoni e ispanofoni sarà dunque possibile godere dei contenuti di Cronache sui nuovi account “_es” ed “_eng”.

Prima di andare oltre confine, Cronache vuole rafforzarsi in Italia, dove oggi è il primo media-social grazie ad una redazione che conta 44 persone (18 assunti in pianta stabile) tra i due uffici di Milano e che copre tutta Italia grazie a corrispondenti esterni. Una realtà in cui convivono e si integrano una serie di professionalità “nuove” per il mondo dei media, come art director, project manager, videomaker e sales account. La piattaforma si appresta a formare queste figure con un corso professionale dedicato, la Cronache Academy, lanciata da poco con l’obiettivo di “formare la nuova generazione di professionisti dei digital media”.

ospiti selezionati

I partecipanti apprenderanno come si fa giornalismo nel 2022, come si costruisce un brand, come si sviluppano rapporti commerciali, come nasce un video promozionale, come si analizzano i dati. Lo faranno anche grazie alle testimonianze di ospiti selezionati, tra giornalisti sportivi affermati e responsabili marketing e Business di Leghe professionistiche e aziende del settore, tra cui: Stefano Borghi e Giovanni Barsotti (telecronisti e host Dazn), Giuseppe Pastore (giornalista sportivo Cronache, Il Foglio e L’Ultimo Uomo), Francesco Pietrella (giornalista sportivo La Gazzetta dello Sport e Cronache), Blanca Ochoa Lopez (Business Development Italia, Portogallo e Cipro de La Liga), Daniel Nemni (Senior Brand Manager Coca-Cola), Federico Falasca (Area Comunicazione U.C. Sampdoria).

“Il 50% degli applicanti è già giornalista, il resto non lo è: i candidati hanno curriculum diversi ma sono tutti accomunati dall’obiettivo di capire cosa va fatto e cosa non va fatto per lavorare oggi nel campo dell’informazione sportiva”, specifica Giulio Incagli.

La Academy prenderà vita presso la sede milanese di Cronache dal 12 al 17 settembre per un totale di 42 ore di full immersion, dedicate ad un massimo di 30 partecipanti (di età maggiore di 18 anni), e metterà in palio 3 stage retribuiti della durata di 6 mesi.

(nella foto, Giulio Incagli e Stefano Bagnasco)

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