Alla fine, dopo polemiche e proclami, dopo crisi sindacali risolte, dopo il lancio in grande stile al Tepidarium liberty di Giacomo Roster, e le quindicimila copie gratuite del primo giorno con aggio maggiorato per gli edicolanti, Il Tirreno si è installato a Firenze. Ha lasciato il porto sicuro di Livorno dove risiede (con nomi diversi) da 145 anni e ha avviato una nuova ardita avventura. Sulla spinta della nuova proprietà, la Sae di Alberto Leonardis e della nuova direzione di Luciano Tancredi. 

Due amici per la pelle. 

Dal 18 maggio il quotidiano ha aperto una redazione con sei giornalisti, in via Lamarmora, fra l’Orto botanico e il Giardino della Gherardesca. E’ partito all’assalto del giornale cittadino per tradizione, La Nazione del gruppo Riffeser Monti, dell’edizione Firenze di Repubblica, del Corriere Fiorentino (primo, secondo e terzo in classifica, per numero di copie vendute). 

il marchese e la rider

Qual è la chiave? Fare un giornale di sinistra. Firenze è una città storicamente amministrata dalla sinistra, ma il suo quotidiano principale è orientato sul centro destra. Da qui la trattativa con le Case del popolo (da queste parti sono ancora vive e vivaci) per la distribuzione del Tirreno. Da qui le interviste, nella serie “La mia Firenze”, a personaggi come don Andrea Bigalli di Libera, alla rider di Just eat, al sindaco pd Dario Nardella. Oltre che -beninteso- al marchese Antinori, all’attrice Chiara Francini, al sovrintendente degli Uffizi Eike Schmidt.
Il progetto editoriale prevede che ogni giorno Il Tirreno a Firenze punti su un tema da approfondire. Esempio, sempre nella chiave menzionata: la crisi edilizia dopo il boom del superbonus, 1800 operai rimasti senza stipendio.

il colpo gobbo

Il primo impatto è molto positivo, raccontano i manager editoriali. L’offerta di 16/18 pagine fiorentine, più cinque toscane, più le pagine nazionali in comune con le altre dodici edizioni del giornale, viaggia attorno alle 1200 copie, più nel week end altre duecento sulle spiagge dei fiorentini, da Marina di Pisa alla Versilia. Con un assestamento, che sarebbe buono per i conti, stabilito attorno alle 800 copie al dì.

Intanto al Tirreno segnalano due episodi. Primo, il 21 maggio è stato pubblicato per la partita Fiorentina-Juventus un inserto  intitolato “Sognando un colpo gobbo”; e la Fiorentina ha battuto la Juve (i suoi tifosi sono chiamati “gobbi”) per 2 a 0. Secondo, alla cerimonia di lancio al Tepidarium era presente l’architetto Marco Casamonti, progettista dello stadio di Tirana dove la Roma ha vinto la Conference League; va bene, la tifoseria romanista Roma è una grande avversaria di quella viola, ma l’anno prossimo in Conference giocherà proprio la Fiorentina e il successo di Tirana e dell’impianto di Casamonti va visto come buon auspicio. 

Professione Reporter

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