Al Corriere della Sera informazione e pubblicità non si incontrano mai, non c’è influenza della seconda sulla prima, i giornalisti sono liberi di scegliere le notizie da trattare. 

Rcs organizza eventi sportivi con una sua società con sede a Dubai, negli Emirati Arabi.

Urbano Cairo non utilizza elicotteri né aerei, né auto aziendali per i suoi spostamenti. 

Non si sa se lo stesso Cairo creda nel Paradiso: la questione “non è all’ordine del giorno”. 

Tutto questo lo dichiara il consiglio di amministrazione di Rcs MediaGroup. Nelle assemblee delle società gli azionisti -anche con una sola azione- possono fare domande, e hanno diritto a risposte. In Rcs tutti gli anni vengano presentati lunghi elenchi di domande da piccoli azionisti, unico momento dell’anno in cui possono scambiare informazioni con i vertici. In passato anche il Comitato di redazione del Corriere della Sera ha comprato alcune azioni, proprio per partecipare all’assemblea e le ha utilizzate per presentare scomodi quesiti. Quest’anno il Cdr non ha fatto domande. 

inserzionisti e sponsor

L’ultima assemblea Rcs si è svolta, in versione telematica, il 3 maggio 2022. Ventuno domande sono state poste dal socio Ivo Caizzi, giornalista del Corriere della Sera, già corrispondente da Bruxelles, che da molti anni partecipa alle assemblee Rcs. Una delle sue domande riguarda la commistione informazione/pubblicità, sempre più presente sui quotidiani italiani. Professione Reporter ha documentato molti casi e recentemente due ex giornalisti del Corriere, Massimo Alberizzi ed Enzo Marzo, hanno inviato un esposto, con casi specifici, per violazione delle regole deontologiche sulla pubblicità da parte del direttore  Luciano Fontana (e di alcuni giornalisti) a Ordine dei giornalisti, Agcom, Autorità garante della concorrenza, Giurì di autodisciplina pubblicitaria. Ha chiesto Caizzi al Cda Rcs: “Non credete che influenze anomale esterne e della pubblicità nell’informazione – anche se solo percepite o sospettate – vadano eliminate pubblicando solo articoli con evidente e netta indipendenza dai potenti vari e dagli interessi di aziende, inserzionisti pubblicitari, sponsor, enti?”. La risposta è questa: “La redazione del Corriere opera in un contesto di totale indipendenza, e i giornalisti non ricevono influenze dalla pubblicità che viene raccolta dalla concessionaria”. Caizzi insiste: “Rcs offre a pagamento ad aziende, inserzionisti pubblicitari, sponsor, enti – direttamente o indirettamente – anche la pubblicazione di articoli con contenuti promozionali in sezioni interne o in supplementi del Corriere della Sera e di altre testate del gruppo?”. Risposta: “Rcs offre a pagamento esclusivamente gli spazi pubblicitari distinti e distinguibili dagli spazi editoriali. Nel caso dei publiredazionali o dei cosiddetti branded content la dicitura ‘avviso a pagamento’ o ‘contenuto sponsorizzato’ è sempre posta in evidenza affinché non vi possano essere dubbi al riguardo”. Caizzi continua: “L’editore e il Cda ritengono che l’informazione dei giornali Rcs debba essere in sintonia con gli interessi di ‘pubblicità & marketing’”? Risposta: “La redazione del giornale non è influenzata dalla pubblicità, la cui vendita è gestita dalla concessionaria. Il marketing del quotidiano ha l’obiettivo di massimizzare il numero delle copie vendute”.

aiuti di Stato

Caizzi si occupa anche dei prepensionamenti effettuati al Corriere (come in tutti i media italiani) grazie agli aiuti di Stato: “E’ opportuno chiedere aiuti di Stato quando Rcs concede ingenti dividendi, retribuzioni e bonus al Presidente, Amministratore delegato e azionista di controllo, Cairo, e ai principali dirigenti?”. Risposta: “Si tratta di procedure previste dalla Legge, di cui anche Rcs ha richiesto specifica autorizzazione”.

Il socio Marco Bava ha fatto 95 domande. Marco Bava è un habitué  delle assemblee, presenta domande a varie società. Due di quelle effettuate nell’assemblea Rcs fanno emergere notizie non di dominio pubblico.

Chiede Bava: “Il Gruppo ha conti correnti in paesi ad alto rischio extra euro?”. Risposta: “Il Gruppo Rcs controlla Rcs Sports and Events nel Dubai Multi Commodities Centre, società che organizza eventi sportivi nei paesi dell’area del Golfo e che dispone in sede di conti correnti per la usuale operatività”.

partiti e tangenti

Chiede ancora Bava: “Siete iscritti a Confindustria? Se sì quanto costa? Avete intenzione di uscirne?”. Risposta: “Rcs non è attualmente iscritta a Confindustria”

Poi, una serie di domande singolari. “Potete fornirmi l’elenco dei versamenti e dei crediti ai partiti, alle Fondazioni politiche, ai politici italiani ed esteri?”. Risposta: “Non sono stati effettuati finanziamenti diretti ed indiretti a soggetti sopra indicati”.

“Vorrei conoscere se vi sono tangenti pagate da fornitori”. Risposta: “Il Gruppo Rcs ha adottato da diversi anni un codice etico molto stringente in relazione ai rapporti con i fornitori; si escludono casi di pagamento di tangenti da fornitori”.

Finanziamo l’industria degli armamenti?”. Risposta: “No”.

“Avete fatto smaltimento irregolare di rifiuti tossici?”. Risposta: “No”.

Infine Bava pone interrogativi sul Presidente e Amministratore delegato, Urbano Cairo. “Quali auto hanno il Presidente e l’Amministratore delegato e quanto ci costano?”. Risposta: “Rcs non fornisce al Presidente, che riveste anche l’incarico di Ad, l’auto aziendale”.

“Quanti sono gli elicotteri utilizzati, di che marca e con quale costo orario e utilizzati da chi?”. Risposta: “Non esistono elicotteri ed aerei per gli spostamenti del management”.

E dunque: “Il Presidente crede nel Paradiso?”. Risposta: “La domanda non è pertinente all’ordine del giorno”.

Professione Reporter

(nella foto, al centro, Ivo Caizzi)

Leggi anche:

Corriere e Repubblica, 110 pagine di promozioni, come se fosse giornalismo

“Liberi tutti” del Corriere, dove la pubblicità si divora il giornalismo

LASCIA UN COMMENTO