I bodyguard della Roma calcio hanno aggredito e strattonato un collaboratore del Messaggero. Il capitano della squadra, Lorenzo Pellegrini, aveva organizzato martedì 17 maggio una cena con tutti i compagni da Pierluigi a Roma, fra via Giulia e corso Rinascimento. Una cena per rinsaldare i rapporti, in vista dell’ultima partita di campionato e della finale di Conferenze League del 25 maggio. 

Mancavano solo i tre calciatori inglesi e Veretout, ma c’erano tutti gli altri calciatori della rosa, in un tavolo a forma di U, all’esterno, protetti dalle fioriere e da una decina di bodyguard.

I giornalisti hanno avuto notizia della cena, sono andati sul posto. C’erano rappresentanti del Messaggero, della Repubblica, del Tempo, del Corriere dello Sport e due fotografi, Messaggero e Repubblica. Hanno chiesto al capo della sicurezza della Roma di fare una foto per ricordare il momento, ma gli è stato risposto di no. I due fotografi e il giornalista del Tempo hanno citofonato a uno dei dei palazzi della piazza e chiesto di salire per fotografare la scena dall’alto. Quando sono scesi uno dei bodyguard del club giallorosso ha bloccato fotografi e giornalista sul portone. Lengua si è avvicinato e ha filmato la scena con il telefonino,. A questo punto il bodyguard lo ha aggredito: “Fammi vedere il video”. Lo ha preso per il collo della camicia, che si è strappata, ha tentato di sbattergli la testa contro il muro, mentre Lengua gridava: “Aiuto, aiuto”. A questo punto è arrivato l’equipaggio di una macchina della polizia che stazionava sulla piazza. Gli animi si sono calmati, è stato scritto un verbale.

Il Comitato di redazione del Messaggero, a nome dell’intera redazione, “condanna con forza quanto avvenuto ai danni di un collega impegnato a esercitare il diritto di cronaca, che è stato sottoposto a una reazione inaccettabile, e chiede alla società As Roma e alle autorità preposte di intraprendere tutte le iniziative necessarie per chiarire i contorni della vicenda ed evitare il ripetersi di simili incresciosi avvenimenti. Il Cdr resta a disposizione del collega per ogni iniziativa a sua tutela personale e professionale”.

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