Nel pomeriggio di mercoledì 18 maggio, il cronista de la Repubblica Luca Monaco è stato prima minacciato e poi aggredito da un barista della discoteca romana Piper. Monaco gli aveva rivolto alcune domande. Dopo l’aggressione, l’uomo si è impossessato del taccuino del giornalista e ha strappato le pagine con gli appunti appena presi.

Il Piper è il locale che lanciò Patty Pravo (1966) e ospitò star internazionali come David Bowie (1987).

Il capo cronista de la Repubblica, Marco Mensurati, ha scritto: “Abbiamo deciso di raccontare l’episodio non tanto e non solo per esprimere la nostra solidarietà al collega. Ma perché riteniamo che quanto accaduto debba suonare alle istituzioni – sindaco, prefetto, forze dell’ordine – come campanello di allarme per una situazione che in città si sta facendo decisamente preoccupante.E ci riferiamo in particolare a quella zona grigia in cui si incrociano gli interessi di alcuni locali della capitale, la malavita e la movida dei più giovani. Basti pensare al contesto in cui si sono svolti i fatti in questione. L’aggressione non è infatti avvenuta in una delle molte ‘realtà difficili’ della città, quelle in cui imperversano le varie associazioni criminali che si stanno contendendo i territori liberati dalle operazioni delle forze dell’ordine, ma nel quartiere Trieste-Salario, a due passi dai Parioli e, precisamente in via Tagliamento 7, proprio a fianco al Piper”. 

risse ripetute

La discoteca era stata appena chiusa dal Prefetto per le ripetute risse. Il 18 maggio Luca Monaco aveva firmato sull’edizione online il pezzo intitolato “Troppe risse e violenze, chiuso per 4 giorni lo storico Piper”. Aveva scritto che il 30 aprile un quindicenne era stato aggredito da alcuni buttafuori e che fra il 2021 e il 2022 sono stati registrati cinque episodi di violenze.

Monaco era stato inviato sul posto con l’obiettivo di approfondire il tema. Quando ha intervistato il barista, si è sentito rispondere: “Attento a quello che scrivi che te venimo a cerca’”.

filo rosso

Ancora Mensurati. “Qualche giorno fa, un altro giornalista di Repubblica, Andrea Ossino, era stato minacciato e insultato sui social, dopo aver pubblicato la mappa aggiornata dei locali di Ponte Milvio (stesso quadrante della città, stessa clientela e dunque stesso tipo di interessi) frequentati dalla criminalità locale, Casamonica, albanesi, vecchi arnesi del gruppo di Diabolik. Un lavoro giornalistico basato sulle minuziose indagini del commissariato di polizia di zona e dell’autorità giudiziaria. Il filo rosso che lega i due episodi è più che evidente. Ed è forse arrivato il momento di fare qualcosa. Post scriptum: nella foga dell’aggressione, il titolare del bar di via Tagliamento ha strappato le pagine sbagliate”.

Il Comitato di redazione de la Repubblica ha espresso solidarietà ai colleghi Luca Monaco e Andrea Ossino: “L’intera comunità di Repubblica è al loro fianco e di tutti i giornalisti che ogni giorno fanno il proprio lavoro. Violenza, intimidazioni e arroganza non basteranno a fermare chi s’impegna a far rispettare il diritto dei lettori ad essere correttamente informato”.

Il giorno precedente, 17 maggio, era stato aggredito da un bodyguard della Roma un collaboratore del Messaggero, che voleva raccontare una cena dei calciatori in un ristorante all’aperto del centro della città.

(nella foto, la discoteca Piper a Roma)

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