Nervi tesi, acque agitate al Tirreno di Livorno, quotidiano ex Gedi di John Elkann, ceduto nell’ultimo anno al Gruppo Sae di Alberto Leonardis. L’assemblea dei redattori ha affidato al Comitato di redazione cinque giorni di sciopero. L’azienda si dichiara sorpresa, soprattutto perché fra meno di un mese Il Tirreno sbarcherà a Firenze, per la prima volta nella sua storia con pagine dedicate alla città. 

Il principale motivo di contrasto è la riduzione, richiesta dall’Azienda, dei redattori impegnati la domenica. Oggi sono 47, la proposta era di portarli a 39.

Il comunicato del Cdr afferma che il pacchetto di scioperi si volge contro il tentativo dell’editore “di rivedere profondamente i termini dell’accordo sottoscritto appena nove mesi fa a Roma, al tavolo Fieg-Fnsi e al ministero del Lavoro, che prevede impegni reciproci in merito all’applicazione della cassa integrazione per 18 mesi a scalare, in relazione alle uscite in prepensionamento dei giornalisti secondo la legge 416/81”. Il Cdr parla di “ulteriori tagli a una redazione che già ha accettato forti riduzioni salariali e aggravio dei carichi di lavoro”, ciò che fa apparire il piano “ancor più contradditorio e inaccettabile”, nel momento in cui l’Azienda si appresta ad aprire una nuova redazione a Firenze. In assemblea è stata manifestato il timore che l’espansione a Firenze sia un rischio, perché il Tirreno più si allontana dalla costa tirrenica più le vendite si assottigliano, come accade anche a Pistoia. 

fassino e Del debbio

I giornalisti previsti a Firenze sono sei, con tre nuove assunzioni. Nel frattempo, dopo la firma di Piero Fassino in qualità di opinionista della domenica, Il Tirreno di Livorno ha acquisito anche la collaborazione di Paolo Del Debbio, volto dei talk show Mediaset, che già scrive su La Verità di Maurizio Belpietro. Una firma, quest’ultima, che verrà condivisa anche con le tre Gazzette emiliane. Fabrizio Bocca, ex firma sportiva di Repubblica, livornese, contribuisce invece con la rubrica “Bar Sport”.

Dopo l’annuncio del pacchetto di scioperi, l’Associazione Stampa Toscana si è schierata al fianco dell’assemblea de Il Tirreno. In una nota, d’intesa con la Fnsi, si dice “pronta a sedersi a un tavolo, insieme al Cdr per il rispetto dell’accordo su prepensionamenti e solidarietà, senza ulteriori aggravi a carico del corpo redazionale”.

 

Il Gruppo Sae ha risposto così: “Desta sorpresa e un certo sconcerto l’iniziativa del Cdr e dell’Assemblea dei giornalisti de Il Tirreno che, mentre è in svolgimento un tavolo di confronto sindacale dei Cdr di tutte le testate del Gruppo con l’Azienda, improntato ad uno spirito di dialogo e di reciproco rispetto, decidono di interrompere quel confronto unilateralmente e proclamare lo stato di agitazione e un pacchetto di 5 giorni di sciopero.

L’Azienda aveva avviato un confronto con il sindacato dei giornalisti per far fronte comune allo straordinario e spropositato aumento dei costi della carta e delle risorse energetiche che colpisce tutto il mondo dell’impresa e del lavoro in Italia e nel mondo. Nessuno ha messo in discussione gli accordi sottoscritti nel giugno scorso a Roma. L’intento dell’Azienda è condurre in porto interventi di contenimento dei costi che, proprio nell’ultimo incontro, si era convenuto di limitare alla riduzione di un certo numero di turni di presenza domenicale dei giornalisti e a un’eventuale, corrispondente riduzione delle pagine del lunedì”.

progettare il futuro

Mentre molti altri chiudono e licenziano -si legge nel comunicato- Sae vuole perseguire la strada di nuove aperture e nuove assunzioni, come è il caso di Firenze: “E questa idea di progettare futuro non è un controsenso rispetto alla necessità di mettere in sicurezza i conti, e quindi il benessere, di un’intera comunità di lavoro”.

Assieme al Tirreno, nell’autunno 2020, Sae ha rilevato da Gedi anche la Nuova Ferrara, la Gazzetta di Reggio, la Gazzetta di Modena, che hanno accettato le riduzioni dei costi. Sempre da Gedi, Sae ha rilevato la Nuova Sardegna, che ha i conti in attivo e non ha bisogno di risparmi. 

Lo sbarco del Tirreno a Firenze dovrebbe avvenire dopo la metà del mese di maggio. Novità assoluta, In una situazione molto stabile e un po’ statica come quella del capoluogo toscano, dove operano La Nazione di Monti-Riffeser, Il Corriere fiorentino, la Repubblica di Firenze.

(nella foto, la sede del Tirreno, a Livorno)

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