Nel suo secondo mandato al Quirinale il presidente Sergio Mattarella rinforza il settore comunicazione e rapporti con i giornalisti. A Giovanni Grasso, Consigliere per la stampa e la comunicazione dal 2015, si affiancherà Marco Conti, cronista politico fra i più noti ed esperti.

Conti lavora al Messaggero dal 1990, ha iniziato nella redazione di Ravenna (nel periodo della proprietà Ferruzzi furono aperti uffici di corrispondenza nelle principali città della Romagna). E’ stato poi a Faenza, a Pescara, a Chieti. Dal 2001 -direzione Giulio Anselmi- viene chiamato a Roma, e comincia ad occuparsi di politica. Ha seguito i presidenti del Consiglio, da Prodi a Berlusconi a Monti, Letta, Renzi e Draghi.

Giornalista molto attento e abile, è un maestro nel preparare, nelle conferenze stampa, le domande ai politici, in modo che le risposte facciano poi “titolo”. Un esempio: Berlusconi investe Angelino Alfano del compito di “delfino”, candidato designato alla sua successione. Bruxelles, 2012, Berlusconi partecipa a un vertice del Partito popolare europeo. Quando esce dalla riunione, Conti si avvicina: “Presidente, come va con Alfano? Sembra che non abbia il quid…”. Berlusconi annuisce e la battuta entra nella storia della politica italiana: Alfano non ha il quid.

Nella stagione del conflitto fra Berlusconi e la magistratura si racconta che il Cavaliere mise un taglia per venire a sapere chi parlava con Conti e gli dava notizie in esclusiva. Da cronista ha seguito, nel 2001, il sanguinoso G8 di Genova e in particolare la vicenda dell’irruzione violenta di polizia e carabinieri nella scuola Diaz, dove aveva sede il Coordinamento del Genova social forum.

Conti è romano, compirà 61 anni a maggio e ha tre figli.

E’ tesoriere dell’ordine dei giornalisti del Lazio.

Professione Reporter

(nella foto, Marco Conti)

LASCIA UN COMMENTO