Come al Corriere della Sera, anche alla Stampa il Comitato di redazione promuove un referendum sullo smart working. Ma c’è qualche resistenza.

A fine marzo, al quotidiano torinese, scadrà lo stato di emergenza e quindi anche l’attuale regolazione del lavoro da casa. Da aprile -spiega il Cdr- andranno definiti accordi individuali su base volontaria. Quindi, per governare questo passaggio, i rappresentanti sindacali vogliono definire un accordo quadro con azienda e direzione. Per questo -come primo passo, prima dell’assemblea generale- chiedono a redattrici e redattori quanti giorni la settimana (2, 3, 4, 5 o 6) sarebbero interessati a continuare a lavorare fuori dalla redazione.

Alcuni redattori hanno fatto sapere che avrebbero preferito la convocazione immediata dell’assemblea, ma il Cdr ha insistito: abbiamo comunque bisogno di conoscere prima un vostro orientamento di massima, non assolutamente impegnativo, ma utile a formare una base di riflessione.

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