C’è una polemica sulla dichiarazione della presidenza della Associazione nazionale partigiani sull’Ucraina. Una dichiarazione -datata 22 febbraio, prima dell’invasione- che fa risalire l’invasione russa alla minaccia costituita dall’allargamento della Nato verso est. 

Solo che il Corriere.it attribuisce la dichiarazione a Carla Nespolo, presidente Anpi fino al 4 ottobre 2020, data della sua morte. Oggi in realtà il presidente è Gianfranco Pagliarulo, vero autore della dichiarazione, che chiedeva inoltre al presidente Usa Biden di “cessare le clamorose ingerenze nella vita interna dell’Ucraina”. Dopo alcune ore il nome (e la foto) di Nespolo sono stati rimossi e sostituiti da nome e foto di Pagliarulo.

Il 24 febbraio la segreteria dell’Anpi era intervenuta con un altro comunicato in cui condannava “fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa. È un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli, fa precipitare l’Europa sull’orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni”.

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