In cinque regioni d’Italia ci sono cinque gruppi editoriali più rilevante della Rai: il gruppo Athesia in Trentino-Alto Adige, l’Unione Sarda in Sardegna, Monti-Riffeser in Emilia-Romagna e Toscana, Telemolise in Molise, dove ha una “total audience” addirittura del 70 per cento, e il gruppo Norba in Puglia e Basilicata, con il 47 per cento.

I dati sono dell’Agcom, Autorità garante per le comunicazioni, che ha stimato il totale della popolazione raggiunta dal complesso delle testate editoriali, televisive, digitali e di carta stampata possedute da una determinata società. Questi dati sono alla base di un’ampia inchiesta, pubblicata da Domani il 14 febbraio, con la firma di Giovanna Faggionato. 

una serie di mali

Scrive Agcom che una serie di mali si alimentano l’uno con l’altro: “La sensibile riduzione del numero di voci indipendenti, l’emergere di situazioni di concentrazione, la difficile congiuntura economica e finanziaria del comparto, nonché l’esistenza di commistioni tra informazione e politica locale”.

E non c’è nulla di illegale: la legge Gasparri nel 2004 ha abrogato il divieto di concentrazione regionale per i media. In teoria, uno stesso proprietario potrebbe oggi detenere il 100 per cento dei media locali.

Ci sono fondi distribuiti da decine di enti della pubblica amministrazione all’editoria locale, soprattutto televisiva, a partire dalle regioni o dalle Asl, che si promuovono sul territorio. Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha firmato un bilancio regionale che offre due milioni di euro alle emittenti. 

Televisioni e cliniche

In Molise -racconta Domani- c’è un’emittente quasi monopolistica e anche uno dei più conosciuti politici locali, l’europarlamentare Aldo Patricello, ha la sua personale televisione e alle spalle una famiglia che controlla cliniche private in cinque regioni, Molise, Campania, Lazio Puglia e ora anche Abruzzo.

In Trentino Alto Adige il gruppo Athesia possiede la testata in lingua tedesca Dolomiten: il quotidiano è tra i maggiori beneficiari dei fondi di sostegno pubblico all’editoria, con più di sei milioni di euro ottenuti, come voce delle minoranze linguistiche, ed è allo stesso tempo il primo quotidiano della regione. Athesia, poi, ha comprato quotidiani venduti dal gruppo Gedi, Alto Adige e Trentino, e infine del quotidiano L’Adige, il secondo più diffuso.

Solo con questi il gruppo raggiungeva oltre i due terzi della diffusione di tutti i quotidiani. Tanto che una testata, Il Trentino, in nome della razionalizzazione, ha deciso di chiuderla. Athesia controlla inoltre quattro emittenti radio e due concessionarie di pubblicità. Al vertice di Athesia c’è Michl Ebner, ex parlamentare della Svp, la Sudtiroler Volkspartei, eletto per quattro volte in parlamento a Roma e altre tre volte a Bruxelles. 

fratello direttore

Ebner è presidente della Camera di commercio, dell’Istituto per la promozione dello sviluppo economico, delle Funivie ghiacciai val Senales e dell’hotel Terme di Merano. Si occupa di energie rinnovabili (con Athesia energy) ed è nel consiglio di amministrazione dell’Ansa. 

Dolomite è il quotidiano di famiglia, a dirigerlo dal 1995 c’è il fratello Toni Ebner. 

In Sardegna, invece, resiste ancora un duopolio: secondo l’Agcom il 70 per cento delle persone che si informano a livello locale lo fanno attraverso una testata del gruppo Unione Sarda, proprietaria dell’omonimo e principale quotidiano, anche della principale radio, Radiolina, della principale televisione, Videolina, e di due periodici. A farle concorrenza c’è la Nuova Sardegna, dal primo febbraio ceduta ufficialmente da Gedi alla Sae, guidata da Alberto Leonardis.

In Sicilia la società di Mario Ciancio Sanfilippo controlla otto emittenti, tra cui le due principali tv locali e il quotidiano La Sicilia. Fino al fallimento della Edisud aveva anche la Gazzetta del Mezzogiorno.

sequestro illegittimo

Dal 2018 il patrimonio di Sanfilippo, e quindi anche tutte le società controllate, è stato posto sotto sequestro e affidato alla amministrazione giudiziaria fino a che prima la corte di appello di Catania e poi la Cassazione hanno definitivamente dichiarato il sequestro illegittimo.

Ma oltre a Ciancio sull’isola c’è la potente galassia Ses: controlla quattro canali tv di cui uno è il terzo a livello regionale, edita La Gazzetta del Sud, che è praticamente il quotidiano storico della Calabria, unico caso in cui un giornale di riferimento locale ha la sua testa in un’altra regione.

E poi, attraverso Giornale Sicilia editoriale, anche Il Giornale di Sicilia, cioè il quotidiano di Palermo. Insieme i due gruppi controllano più della metà dell’informazione locale.

Ci sono solo tre regioni in cui il quotidiano è ancora il primo riferimento informativo secondo l’Agcom e cioè Emilia-Romagna, Toscana e Piemonte cioè proprio quelle in cui il brand “locale” fa parte di gruppi editoriali nazionali: Monrif, l’editore de Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione, e Gedi che con La Stampa è il quotidiano di riferimento in Piemonte.

(nella foto, Michl Ebner, responsabile del Gruppo Athesia in Trentino Alto Adige)

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