di SOFIA GADICI
Oltre i riti dei giornalisti di lunga data e le serie aritmetiche di parole chiave dei titolisti più tecnologici, il giusto titolo deve essere umano ed esaustivo.
Il Npr training, programma di formazione delle radio pubbliche statunitensi, ha snocciolato qualche consiglio per scrivere il titolo perfetto di un articolo, quello in grado di attirare l’attenzione del lettore e allo stesso tempo ottenere un utile posizionamento sui motori di ricerca.
Ecco le regole principali.
Sii chiaro e conciso. Chiediti: “Di cosa parla la storia?” e rispondi senza essere misterioso perché chi deve scegliere se leggere o no l’articolo deve sapere cosa troverà.
Sii colloquiale. Scrivi una frase che suonerebbe naturale se la pronunciassi ad alta voce.
Il titolo deve essere esaustivo. Il lettore che lo legge dovrebbe poter subito raccogliere tutte le informazioni cruciali. Se poi questo sarà sufficiente ad appagare la sua curiosità, pazienza.
Spiega perché l’articolo è importante, perché il lettore dovrebbe fare clic. Spiega cosa c’è nell’articolo e in che modo influirà sulla sua vita.

Concentrati sulle persone. Cerca di trovare un punto di vista umano anche nelle notizie più strane.

poche domande

Includi un dettaglio. Non funzionerà sempre, ma quando lo farà avrai un titolo memorabile. Ad esempio, “Ora l’Alabama consentirà lo yoga nelle sue scuole pubbliche (ma gli studenti non possono dire ‘Namaste’).
Usa formule interrogative. Possono segnalare una spiegazione o qualcosa di istruttivo. Fai però attenzione all’uso eccessivo delle domande, questi i titoli non dovrebbero mai dominare la tua home page. Un’utile alternativa alla domanda è mettere la risposta all’inizio della frase: “No, non devi preoccuparti che il tuo cane (o gatto) stia mangiando cicale”.
Usa i giochi di parole con cautela. Divertiti e diverti, ma solo quando è appropriato. Non allontanare i lettori con citazioni troppo ricercate.
Evita l’approccio che ricorda il giornalismo della vecchia scuola, un po’ melodrammatico. Evita vocaboli che non useresti mai parlando ad alta voce.

Limita virgolette e due punti. Le virgolette possono suonare sarcastiche involontariamente e in modo inappropriato. A volte non hanno senso perché il contesto sarà spiegato solo nel lead. I due punti? Sono un’abitudine tutta giornalistica, non sono un sostituto di “dice”.

criteri specifici

Poi, ci sono i consigli per un buon posizionamento nelle ricerche con Google, i criteri Seo (Search Engine optimization).
Questi titoli vengono visualizzati sui motori di ricerca e se vengono rispettati criteri specifici aiutano l’articolo ad avere un buon posizionamento e quindi è più probabile che vengano letti. Bisogna però ricordare che si scrive per gli esseri umani, Google mostra gli articoli ma saranno le persone a decidere di fare clic.
La lunghezza ideale è di 50-60 caratteri. Questo fa davvero la differenza per Google e aiuta a evitare scomode interruzioni nelle Serp (pagine dei risultati dei motori di ricerca).

Sii diretto. Spiega, senza mezzi termini e senza fronzoli, di cosa tratta la storia. Scrivi una frase leggibile dall’uomo, evita un’insalata di parole chiave.Scegli e posiziona le parole chiave. Pensa ai termini che un lettore potrebbe digitare per trovare la tua storia e mettili all’inizio del titolo.

Utilizza Google Trends per scegliere le parole chiave più usate. Se i lettori cercano parole precise per un fenomeno, usale anche tu.
Fai finta di non sapere nulla. Il lettore si approccia alle storie senza molte informazioni. Pensa come se fossi lui e potrai intercettare i suoi bisogni.
Identifica i punti chiave della storia. Se dovessi scegliere uno o due aspetti del tuo articolo, quali sarebbero? Inseriscili nel titolo.
Cerca idee nel lead. Nell’attacco c’è il cuore della notizia e il lettore si orienterà grazie a quello. Lì può trovare il tuo titolo.
Prima di decidere pronuncia le tue opzioni ad alta voce, ti aiuterà.

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