Novecento attacchi violenti contro i giornalisti in Europa nel 2020. La Commissione europea ha chiesto agli Stati membri di contrastare con piu’ decisione questi crescenti episodi. Si parla di “lesioni, insulti, molestie online e offline, distruzione della strumentazione e di auto”, ha precisato in una conferenza stampa la vice presidente della Commissione, Vera Jourova. Dal 1992 a oggi, 23 giornalisti sono stati uccisi nell’Ue e la maggioranza degli omicidi sono avvenuti negli ultimi sei anni.

Oltre a “indagare e perseguire con determinazione tutti gli atti criminali, facendo pieno uso della legislazione nazionale ed europea esistente”, l’esecutivo Ue ha incoraggiato i Governi nazionali a “coinvolgere le autorita’ europee, come Europol ed Eurojust”. “E’ inoltre fondamentale – si legge in una nota – che i media abbiano accesso non discriminatorio alle informazioni, comprese le conferenze stampa e i documenti detenuti dalle autorita’ pubbliche”.

ufficiali di collegamento

Quasi un incidente su tre si verifica durante azioni di protesta, “rendendo le manifestazioni il luogo piu’ frequente in cui i giornalisti sono stati aggrediti nel 2020”. Di qui la raccomandazione agli Stati membri di “garantire che giornalisti e altri professionisti dei media possano lavorare in sicurezza e senza restrizioni durante tali eventi”.
Tra le misure raccomandate c’e’ anche la nomina di ufficiali di collegamento per informare in anticipo i giornalisti sui potenziali rischi. “La sicurezza digitale e online e’ diventata una delle principali preoccupazioni per i giornalisti a causa dell’incitamento online a odio, e a minacce di violenza fisica. Ma esistono anche rischi per la sicurezza informatica e sorveglianza illegale”, si legge ancora nel testo di raccomandazioni.

attenzione alle minoranze

La Commissione chiede quindi di “promuovere la cooperazione tra piattaforme online e organizzazioni con esperienza nell’affrontare le minacce” contro i professionisti del settore. Giornaliste e giornalisti di gruppi minoritari “sono particolarmente vulnerabili alle minacce e agli attacchi”. Le giornaliste, in particolare, “affrontano piu’ minacce rispetto ai colleghi uomini e il 73% ha dichiarato di aver subito violenza online nel corso del proprio lavoro”. La raccomandazione esorta quindi gli Stati membri a sostenere iniziative all’emancipazione delle donne anche nel giornalismo, con particolare attenzione agli appartenenti alle minoranze, oltre a “promuovere l’uguaglianza e l’inclusione nelle redazioni e nell’industria dei media nel suo insieme”.

L’Ue si dice pronta “a sostenere gli Stati membri, dal punto di vista tecnico e finanziario, nell’attuazione delle azioni previste dalla raccomandazione” con i 75 milioni del programma Creative Europe.

(nella foto, Vera Jourova, vicepresidente della Commissione Europea)

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