Alluvione in Germania, una reporter tv si imbratta di fango da sola per rendere più drammatico il servizio e poi è costretta chiedere scusa. Qualcuno ha filmato la scena da una finestra. Questa storia che apre molti interrogativi sulla deontologia professionale, che pregiudica anche il lavoro di chi rispetta le regole, è stata raccontata da Giampaolo Cadalanu, inviato di Esteri della Repubblica, in un servizio da Berlino. “Per la pornografia del dolore -ha scritto- la vista di case sommerse e di esistenze spazzate via dalla piena dei fiumi non basta. Il racconto dei sopravvissuti, la loro resistenza e la disperazione, o le facce stravolte dei soccorritori stremati evidentemente non sono garanzia sufficiente di una commozione profonda, e quindi di uno share adeguato per la propria trasmissione. Così Susanna Ohlen, anchorwoman di Guten Morgen Deutschland, ‘Buongiorno Germania’ sulla rete privata RTL, ha pensato che il mezzo per coinvolgere ancora di più il suo pubblico era a portata di mano. Che cosa può smuovere gli spettatori più di una partecipazione diretta ai soccorsi? E’ come se l’informazione da sola non sia degna di rispetto, ma serva qualcosa di più”.

al fianco dei vigili

La Ohlen nella città termale di Bad Munstereifel, nel Nord Reno-Westfalia, approfittando di una sosta nelle riprese, ha messo le mani in una pozzanghera e se le è passate sui vestiti e sul volto, lasciando ovunque le tracce di fango, mentre operatore e producer della troupe di RTL erano impegnati nel loro lavoro. L’idea era affermare che la squadra della tv, oltre a compiere il dovere di informare, era stata operativamente al fianco della protezione civile e dei vigili del fuoco. 

Dalla finestra di una casa vicina la scena di Olhen che si imbrattava è stata però filmata e il video è finito su Youtube. Indignazione generale, tanto che RTL ha messo in ferie forzate la giornalista: “Il suo approccio – ha spiegato la tv tedesca – contraddice chiaramente i principi giornalistici e i nostri standard”. La Ohlen ha chiesto scusa con un messaggio sui social network, curando però di specificare che prima di quel servizio aveva davvero, in via privata, dato una mano ai soccorritori: “Dopo aver aiutato privatamente, per giorni, gli abitanti della regione, ho provato vergogna a presentarmi davanti alla telecamera con un vestito pulito e, senza pensarci due volte, ho spalmato di fango i miei vestiti. Come giornalista, non avrei mai dovuto farlo. Come persona che si preoccupa della sofferenza di tutte le persone colpite, l’ho fatto. Scusatemi».

“Broadcast news”

“La vicenda -scrive ancora Cadalanu- sembra presa pari pari dal film ‘Broadcast News’, per l’Italia ‘Dentro la notizia’, firmato nel 1987 da James L. Brooks. Qui un reporter poco capace ma molto arrivista – interpretato da William Hurt – si fa filmare mentre piange durante l’intervista a una vittima di stupro. Si scoprirà poi che le lacrime sono false, montate a posteriori, ma intanto la carriera del giornalista è già lanciata, e la strada per il successo è intrapresa. Se ne può dedurre che in epoca di social network e tecnologia digitale diffusa le bugie hanno le gambe più corte? Sarebbe una soddisfazione illusoria. Meglio far affidamento su un’arma a disposizione di tutti, da usare in caso di necessità, cioè di fronte a ogni speculazione sulla sofferenza altrui: il pulsante ‘Spegni’ sul telecomando”.

(nella foto, la scena dell’imbrattamento di Susanna Ohlen)

LASCIA UN COMMENTO