Ciò che fa sempre impressione, nelle elezioni degli organi con cui i giornalisti si autogovernano e si autoassistono, è la percentuale dei votanti. Per le elezioni dell’Assemblea nazionale della mutua Casagit Salute tale percentuale si è fermata al 36,35 per cento.

Sono tutti i crisi questi organi (la Casagit meno degli altri), ma i giornalisti vanno poco a votare, un po’ perché impegnati nel lavoro, un po’ per sfiducia, un po’ per rassegnazione, un po’ perché pensano che tutto si aggiusterà da solo. 

numero elevatissimo

La Regione dove si è votato di più è la Basilicata con 94,39 per cento di affluenza, seguita da Abruzzo (89) da Campania (81,4) e Calabria (81,1). Riscossa del Sud.

Record negativo in Emilia Romagna (28,7 per cento), seguita da Lombardia (30,7) e Lazio (35,28). Lombardia e Lazio sono le regioni con più giornalisti iscritti.

La seconda cosa da segnalare è il numero sempre elevatissimo che compone gli organi di gestione: nel caso della Casagit addirittura 80 persone, più due rappresentanti dei soci ordinari convenzionati (non giornalisti).

nove lombardi

Il record dei voti ottenuto spetta a Mario Antolini, Lazio, che da anni assiste con premura i colleghi alle prese con le regole cangianti della Cassa. Milleduecentocinquattotto voti per Antolini. Seguito dalla lombarda Elena Golino con 901 voti. E poi da altri nove eletti in Lombardia, tutti sopra gli ottocento voti: Stefano Gallizzi, Fausta Chiesa, Antonello Capone, Tiziana Sapienza, Fernanda Pirani, Alessandra Velluto, Michela Vera Martinella, Gianfranco Giuliani (vicepresidente e candidato presidente) e Paolo Costa. A Roma ha superato gli ottocento voti solo Giorgio Pacifici.

Nella nuova assemblea Controcorrente, che ha la maggioranza all’Inpgi e alla Fnsi e aveva la maggioranza all’Ordine prima del distacco del presidente Verna, ottiene la maggioranza, ma di misura: 45 consiglieri su 82. A Roma la lista di opposizione Insieme per Casagit ha eletto 14 candidati su 20. Fra l’altro, Insieme per Casagit chiede che la Casagit non finanzi più con 600mila euro l’anno il sindacato Fnsi, ritenendo questo un esborso non collegato ai fini istituzionali della Cassa.

(nella foto, Mario Antolini)

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