(S.G.) “Sono onorata di guidare la migliore redazione del mondo!”: così, su Twitter, Alessandra Galloni ha salutato la sua nomina a direttrice della Reuters, la più importante agenzia di stampa del mondo. 

Nata a Roma 47 anni fa, Galloni si è laureata a Harvard e ha conseguito un master alla London School of Economics. La neo direttrice è arrivata alla Reuters nel 2013, dopo 13 anni al Wall Street Journal e ora è la prima donna a ricoprire la carica apicale dell’agenzia britannica. La prima in 170 anni di storia della Reuters.

Il suo predecessore, Stephen J. Adler, andrà in pensione questo mese dopo aver guidato la redazione negli ultimi dieci anni. In un comunicato, l’agenzia ha riferito che Galloni è stata scelta dopo un’attenta ricerca e che è una professionista molto apprezzata per il suo carisma e il suo vivo interesse per le notizie economiche.

Steve Hasker, amministratore delegato di Thomson Reuters, società di cui Reuters fa parte dal 2008, ha spiegato che la nuova direttrice avrà l’obiettivo di “allargare i confini dell’agenzia. Perché il mondo ha un grande bisogno di giornalismo indipendente e imparziale”. Questo è un tema molto caro a Galloni che, in una recente intervista a Prima Comunicazione online, ha affermato: “Siamo rimasti tra i pochi che sono imparziali quando fanno le indagini”. I giornali, come la politica, starebbero diventando sempre più polarizzati e sarebbe quindi sempre più difficile guardare ai fatti con oggettività. Questo perché il pubblico vuole e cerca maggiormente le opinioni, le conferme a ciò in cui crede. Quindi è indispensabile capire quello che i consumatori vogliono leggere, ma bisogna lavorare scegliendo e seguendo una linea editoriale precisa. Questa è l’idea che guiderà la nuova direzione.

Tra le priorità c’è poi il potenziamento delle attività digitali, con un’attenzione particolare al data journalism che Galloni considera “il futuro del giornalismo”, come si legge nell’intervista a Prima Comunicazione: “Tutte le redazioni, soprattutto quelle americane e inglesi, hanno dipartimenti in crescita che trattano i dati. Noi insegniamo a tutti a fare questo tipo di giornalismo perché alla fine, in misura maggiore o minore, tutti si trovano a dover scrivere di dati”.

(nella foto, Alessandra Galloni, con il presidente russo Vladimir Putin)

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