Il rapporto fra il Festival di Sanremo e i giornali è fatto quest’anno, edizione 2021, di tre episodi. 

Uno positivo, due meno.

Martedì 2 marzo Amadeus ha avviato la serata leggendo una lettera in cui spiega perché ha deciso di condurre anche quest’anno il Festival. “Ieri un direttore di un giornale – ha detto- mi ha chiesto di scrivere una lettera che avrebbe pubblicato questa mattina e così è stato. Io ho scritto quello che pensavo di questo Festival, vorrei leggervi le ultime righe di questa lettera, perché sono il senso di tante domande che mi sono state rivolte in queste ultime settimane”. Il giornale è Leggo, free press di Caltagirone editore, il direttore che gli ha chiesto la lettera è Davide Desario.

“Con tutto questo negli occhi, nella testa e nel cuore ho pensato a lungo se fosse giusto farlo, il Sanremo del 2021 -ha letto Amadeus- Io ero disponibile ma sentivo tanta incertezza intorno. Certo se avessi rinunciato sarebbe stato facile, avrei evitato ogni rischio e difficilmente qualcuno avrebbe potuto criticarmi. Ma un giorno di ottobre mentre stavo facendo la spesa a Ponte Milvio a Roma, sono stato fermato con un’educazione di altri tempi da una gentile signora. Aveva i capelli grigi e curati, indossava un paltò color cammello, trascinava un carrellino. Mi ha parlato a voce bassa, mi ha raccontato di essere vedova. E poi guardandomi negli occhi mi ha ripetuto più volte la parola serenità. Sì, la serenità della sua televisione, delle canzoni, di un Festival che ha sempre seguito. Se lo avessi fatto, mi ha detto, avrei aiutato lei e quelli come lei a vivere finalmente una cosa normale. Ho pensato a quelle parole. Ho pensato a quello che so fare: il presentatore. Non posso (magari fossi in grado) risolvere i problemi di chi ha perso il lavoro, non posso essere io a proteggere il Paese dal contagio, né posso pianificare la campagna dei vaccini. Io posso solo organizzare un Festival, posso inventare e improvvisare, con il mio amico Fiorello, uno show che regali alla gente un po’ di leggerezza e di divertimento. Credo sia stata proprio quell’anziana signora a incoraggiarmi ancora di più ad organizzare il Festival di Sanremo 70+1”.

Secondo episodio. Ultima serata. Molti giornali -in particolare il Quotidiano Nazionale- hanno criticato Amadeus per aver portato la fine del Festival ben oltre le due e trenta del mattino, impedendo di dare l’informazione completa sulle edizioni di carta.

In sala stampa Amadeus si è prima scusato per l’eccessivo sforamento nella scaletta della puntata finale. Ma -rivolto ai giornalisti- ha rilanciato: “La proclamazione dopo le 2 non è stata pensata per mancare di rispetto a voi, e qualora voi abbiate percepito questo come una mancanza di rispetto, io vi chiedo scusa. Lo stesso rispetto e onestà dovete averlo voi. La stessa onestà nei confronti del pubblico a casa la chiedo a voi nel dire che questo è uno dei Sanremo più forti nella storia del festival, anche in termini di ascolti”. Senza troppi giri di parole Amadeus ha svelato di non aver gradito chi, nei giorni del Festival, ha parlato di un fallimento della sua seconda conduzione. 

L’ultima serata ha incollato di fronte agli schermi 13 milioni e 203 mila telespettatori, pari al 49.9% di share (nella prima parte) e 7 milioni 730 mila con il 62.5% nella seconda parte. Un drastico calo rispetto all’edizione 2020 dove la prima parte registrò il 56,8% di share e la seconda addirittura il 68,8%. Il miglior risultato in termini di share dal 2002 che quest’anno però è apparso un traguardo decisamente troppo lontano.

Terzo episodio, la dimenticanza pure in una serata così lunga, del ricordo di Stefano D’Orazio, batterista dei Pooh scomparso nel novembre 2020. Roby Facchinetti, colonna dei Pooh, in un post su Facebook ha scritto: “Ieri sera sono rimasto sveglio quasi fino alle tre, cari amici, aspettando che Amadeus o chi per lui pronunciasse parole in ricordo di Stefano. Non per presunzione, o perché fossero pretese da me, dai miei amici per sempre, dalla moglie  Tiziana. Ma perché il Festival di Sanremo le aveva promesse. Anzi, garantite. Il ricordo di Stefano era nella scaletta ufficiale, sia pure a ora tarda, ed in tale veste è stato confermato anche alla stampa. Tanto che quotidiani come L’Eco di Bergamo oggi riportano sia avvenuto, avendo dovuto chiudere le pagine ben prima che il Festival arrivasse a quel punto della scaletta. Invece, quelle parole né io, né i miei amici per sempre, né Tiziana, né voi le abbiamo sentite. Poco importa si sia trattato di sbadataggine, ignoranza, trascuratezza o maleducazione. Davvero, poco importano le cause”.

Va ricordato che lo scorso anno, la notizia del vincitore fu data in anticipo agli organi di informazione, per facilitare le edizioni di carta, ma Sky diede il nome del vincitore prima della proclamazione, come conseguenti roventi polemiche.

(nella foto, Stefano D’Orazio)

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