E’ Il Messaggero il giornale con la peggiore performance di vendite -carta più digitale- nel mese di settembre 2020 rispetto al settembre 2019. Meno 15,1 per cento. Per segnalare un altro aspetto, si può dire che il direttore Massimo Martinelli si è insediato a inizio luglio, in quel mese il giornale ha perso il 19,8 per cento sul luglio 2019, poi ad agosto ha perso il 18,7 su agosto 2019. Quindi, il risultato di settembre segna un lento e progressivo recupero.

Al secondo posto negativo c’è La Stampa con meno 14,3 del settembre 2020 sul settembre 2019. Anche qui, Massimo Giannini, che è salito sul posto di comando a fine aprile, ha fatto un piccolo recupero: a maggio era a meno 15,2 sullo scorso anno, a giugno meno 17,3, a luglio meno 15,8, ad agosto meno 14,5.

Male a settembre, in base ai dati elaborati come ogni mese da Primaonline, anche i giornali del gruppo Riffeser. Nazione meno 12,3, Resto del Carlino meno 10,7. Male ancora gli sportivi: Gazzetta dello Sport meno 27,5 e Corriere dello Sport meno 25,5. Tendenza in miglioramento, però: la Gazzetta a giugno era a meno 57,4 e il Corriere dello Sport a meno 42,4.

Fra i due grandi, la Repubblica (meno 6,2) va peggio del Corriere (meno 3,5). In cifre assolute, il Corriere ha venduto in totale a settembre 256.831 copie al giorno e La Repubblica è stabile sotto le 200mila: 187.327.

Unici due col segno positivo sono Il Fatto quotidiano di Marco Travaglio, a più 18,3 e il Giornale di Alessandro Sallusti a più 8,9. Queste due testate hanno il segno positivo costante da mesi. In controtendenza sul mercato, stanno crescendo nettamente rispetto al 2019. Il Fatto (53.993 copie giornaliere) è un giornale che segue con favore il governo Cinque Stelle-Pd, Il Giornale di Berlusconi (50.236 copie) è all’opposizione, con moderazione.

Se si osservano invece i risultati di settembre 2020 rispetto ad agosto 2020, tutti perdono, con una eccezione: Avvenire, quotidiano della Conferenza episcopale, che guadagna il 12,3 per cento. Le perdite maggiori sono di Repubblica (meno 7,8), e del Fatto (meno 7,8). Perdono anche gli sportivi -Gazzetta meno 8,8 e Corriere meno 3- che avevano risalito la china nei mesi precedenti.

(nella foto, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire)

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