Marina Macelloni è stata riconfermata Presidente dell’Inpgi per il quadriennio 2020-2024. Ha ottenuto 11 voti su 14 votanti da parte del Consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, riunito nella sede legale di via Nizza a Roma.

Macelloni, 58 anni, milanese, redattore capo del quotidiano economico il Sole 24 ore, ha ringraziato il Consiglio di amministrazione per la fiducia e ha voluto ricordare la grande sfida che l’Inpgi dovrà affrontare nei prossimi mesi, quella dell’allargamento della propria platea contributiva. “Ho sempre pensato – ha detto Macelloni – che l’Inpgi debba continuare ad essere un pilastro della nostra vita professionale e un punto di riferimento per tutti i colleghi. Farò tutto il possibile perché questo avvenga e sono certa di poter contare sulla collaborazione di tutti”.

Giuseppe Gulletta, 73 anni, giornalista pensionato, è stato riconfermato Vice Presidente Vicario dell’Istituto per il quadriennio 2020-2024, avendo ricevuto 11 voti sui 14 votanti.

Fabrizio Carotti è stato contemporaneamente eletto all’unanimità Vice Presidente in rappresentanza della Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) con 14 voti. Direttore generale della Fieg, 56 anni, Carotti torna a ricoprire l’incarico già assunto nell’ultimo quadrien

Il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Istituto risulta quindi così composto: Marina Macelloni, Giuseppe Gulletta, Ida Baldi, Domenico Affinito, Elena G. Polidori, Daniela Stigliano, Carlo Parisi, Giuseppe Marzano, Claudio Scarinzi, Massimo Gennaro. Polidori, Stigliano e Parisi fanno parte della corrente di minoranza, gli altri di Controcorrente, in maggioranza anche alla Fnsi, all’Ordine e alla Casagit.

Il consuntivo 2019 si è chiuso con una perdita della gestione previdenziale e assistenziale di -154,1 milioni di euro (nono anno consecutivo con una gestione in rosso), rispetto a -147,6 milioni del 2018. Il risultato netto finale, che tiene conto di tutte le poste comprese voci straordinarie ed eventuali plusvalenze, è in perdita pari a -171,4 milioni, anche questo un record, purtroppo negativo, dopo il -161,4 milioni del 2018. Il patrimonio netto dopo la copertura del disavanzo dell’anno si è ridotto a 1.402,69 milioni.

Il governo, nel decreto Rilancio, ha prorogato di sei mesi, fino al 31 dicembre 2020, la norma che sospende la possibilità di commissariamento a causa dello squilibrio dei conti. Secondo il Decreto Crescita di un anno fa, l’Inpgi avrebbe dovuto formulare entro il 30 giugno di quest’anno delle proposte di riduzione di spesa e/o aumento delle entrate.

Macelloni e maggioranza per il risanamento dell’Inpgi puntano tutto sull’ingresso nell’ente dei comunicatori, previsto dalla legge per il 2021. La minoranza di Sos Inpgi, chiedeva invece un ritorno dell’ente nell’ambito pubblico.

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