Domenica 17 maggio, Gad Lerner, giornalista, scrittore, conduttore tv, lascia Repubblica, dove era stato richiamato e messo in vetrina da Carlo Verdelli. “Mi ero imposto di aspettare, di non fare scelte affrettate -spiega Lerner- benché suonasse forte e chiaro il messaggio contenuto nel licenziamento senza preavviso di Carlo Verdelli. A parte quel gesto, la nuova proprietà ha ritenuto di esporre solo per vaghi accenni il progetto industriale e giornalistico intrapreso. Ma nel frattempo in poche settimane, Repubblica è già cambiata. Non la riconosco più. Per questo pur ringraziando il nuovo direttore che mi aveva chiesto di proseguire la collaborazione, preferisco interromperla qui. Saluto con affetto e riconoscenza tutti i colleghi, a cominciare dal fondatore Eugenio Scalfari”. Lerner aveva già scritto su Repubblica dal 2005 al 2015. Con la gestione Verdelli, il figlio di Gad, Davide Lerner, ha cominciato a mandare corrispondenze da Israele. Molinari sta invece utilizzando da Gerusalemme le corrispondenze di Sharon Nizza, candidata alla Camera con il Popolo della libertà nel 2013, a lungo collaboratrice della giornalista e poi deputata (Pdl) Fiamma Nirenstein presso la commissione esteri della Camera.

lotta continua

Il primo a lasciare Repubblica diretta da Maurizio Molinari è stato Enrico Deaglio, già direttore di Lotta Continua, di Reporter e del Diario: ha comunicato di cessare la sua collaborazione con il Venerdì di Repubblica a causa del licenziamento brusco del direttore Verdelli proprio nel momento in cui era minacciato di morte: dal 23 aprile 2020, giorno della sostituzione di Verdelli -ha scritto Deaglio- “il panorama dell’editoria italiana è cambiato. Tutti i commenti lodano la sveltezza e la determinazione con cui Exor ha condotto l’operazione, addirittura in mezzo al disastro della pandemia. ‘Qualcosa è successo’, e non vorrei che fosse dimenticato troppo in fretta“. Deaglio aveva una rubrica nell’ultima pagina del settimanale (secondo lui “il miglior news magazine italiano”) e scriveva su Robinson: nel numero di sabato 9 maggio, apre il magazine culturale con un’intervista allo scrittore Salman Rushdie. Sia Lerner che Deaglio sono stati dirigenti di Lotta Continua. Anche Pino Corrias, portato da Verdelli ha lasciato. Gli altri fedelissimi dell’ex direttore sono Giorgio Dell’Arti e Francesco Merlo che però era a Repubblica dal 2003, direzione di Ezio Mauro. Corrias e Merlo erano stati chiamati da Verdelli alla Rai quando fu nominato dal presidente Campo Dell’Orto direttore editoriale per l’Offerta informativa.

cambiamenti e Discontinuita’

A Repubblica Molinari si sta muovendo sul terreno delle cesure con il passato. Aboliti fin dal primo giorno di direzione, 25 aprile, i titoli slogan di Carlo Verdelli e la prima pagina con poche, fondamentali, notizie. Molta attenzione alla politica dell’attuale amministrazione Usa, in particolare riguardo alla contrapposizione con la Cina. Per esempio, molto spazio alle accuse del segretario di Stato Usa per la diffusione di Covid 19. In generale, un quotidiano più composto nella forma, rispetto agli schieramenti netti e alle innovazioni grafiche di Verdelli.

Ha istituito il premio per il miglior giornalista della settimana e ha messo in condominio con La Stampa alcuni dei collaboratori più prestigiosi.

Ma la clamorosa rottura con la tradizione è che ogni domenica sotto al tradizionale fondo del fondatore Scalfari, si può leggere un “contro fondo” di Maurizio Molinari. Nessuno aveva mai osato tanto.

Professione Reporter

(nella foto, Gad Lerner)

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