“Cari colleghi, oggi è stato istituito un premio per il miglior giornalista della settimana. Il premio consiste in una R stilizzata con il nome del vincitore e un riconoscimento economico di 600 euro in busta paga”.

Comincia così una lettera inviata dal nuovo direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, alla redazione. “Il premio -prosegue la lettera- verrà assegnato da me il lunedì mattina scegliendo fra le proposte che ogni responsabile di settore, in carta e digitale, può presentarmi entro il giovedì precedente. Ogni giornalista, collaboratore e dipendente di Repubblica può essere candidato e vincere il premio del direttore per chi ha svolto il proprio lavoro distinguendosi per qualità e professionalità”.

La novità è reperibile anche sul sito del giornale. Il cdr ha esposto al direttore qualche dubbio sull’iniziativa e Molinari mercoledì 13 maggio, in anticipo rispetto alla giornata di lunedì, ha assegnato il premio, per la prima volta, a Salvo Palazzolo, cronista da Palermo.

Novità? Per Repubblica senz’altro. I direttori sono soliti dare gratifiche a giornalisti che si distinguono in modo particolare, ma non in modo così regolare, istituzionale e in qualche modo pubblico. Per Molinari però non si tratta di una idea originale, perchè già veniva praticata nella sua precedente direzione, alla Stampa di Torino. Date le differenti dimensioni del giornale, lì il premio era di 100 euro e in buoni acquisto da Eataly o da Unieuro.

Ma l’idea non era originale di Molinari neanche alla Stampa. La introdusse Mario Calabresi sotto la sua direzione (2009-2015). Il premio era intitolato a Igor Man, celebre inviato di esteri del giornale. E ammontava nei primi tempi a 1000 euro a settimana. Molinari cambiò la dedica, sostituì Igor Man con Carlo Casalegno, vicedirettore del giornale ucciso dalle Brigate Rosse a Torino il 16 novembre 1977. La cifra in palio era già diventata un decimo di quella di partenza.

Professione Reporter

(nella foto, Maurizio Molinari)

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