L’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, al termine di uno studio sulle fake news ha provato ad indicare alcuni consigli pratici. Sono accorgimenti e regole di comportamento che possono consentire a chiunque, giornalisti compresi, di non cadere nelle tante trappole che oggi si incontrano, dentro e fuori dal Web. Il gruppo di esperti, al termine del suo lavoro, che ha consentito di smascherare anche una clamorosa bufala riguardante il Coronavirus, non ha preparato un manuale, ma alcuni suggerimenti, perfino simpatici nella loro semplicità. Ecco le sette regole dell’Agcom, che riguardano altrettanti “segnali” dei quali tenere conto:1. l’url, 2. l’autore, 3. la fonte, 4. il Layout grafico, 5. i titoli delle notizie, 6. la ricerca inversa sui motori di ricerca, 7. La spunta blu degli account verificati,… e quello che invii sui gruppi 

L’url

Occhio all’url. L’indirizzo della pagina è di sicuro uno dei primi elementi da controllare. Spesso capita che siti di fake news utilizzino come escamotage l’avvalersi di url simili a quelli conosciuti dagli utenti, omettendo o aggiungendo una lettera o invertendone l’ordine. Tutti espedienti che puntano sulla distrazione dell’utente e che si accompagnano a impaginazioni che richiamano testate giornalistiche o siti riconosciuti dagli utenti come affidabili.

 L’autore

Chi ha scritto il post o l’articolo? È firmato? Il nome sembra uno pseudonimo o fittizio? Queste sono alcune delle domande da farsi quando incontriamo notizie che ci insospettiscono rispetto alla credibilità di quanto stiamo per leggere. Una prima verifica utile è controllare se l’autore ha firmato altri articoli e se gli argomenti trattati in precedenza possono “accreditarlo” come un buon conoscitore del tema. Per fare questo, avvalendosi della funzione “cerca” dei più conosciuti motori di ricerca, utilizzando le virgolette o il “+”, sarà possibile scoprirne l’esistenza, la web reputatione ed eventuali review online. Il passaparola online, infatti, può orientarci rispetto a giudizi espressi da altri utenti sullo stesso argomento e/o oggetto. Chi scrive articoli ha molto spesso un profilo social e la presenza di un profilo con spunta blu, il cosiddetto account verificato, conferma che non siamo di fronte ad un profilo fake

 La fonte

Le fonti non sono tutte uguali ed è importante fare riferimento sempre a quelle attendibili e accreditate. Come? Se è un sito che non conosci, verifica prima di tutto se è una testata registrata o un semplice blog dove chiunque può scrivere senza alcun controllo. Non confondiamo mai i semplici commenti con i post/articoli. E nel caso siano presentate testimonianze, dati e ricerche, controlliamo che siano accompagnate da riferimenti precisi alle fonti da cui sono state tratte le informazioni.

Per avere maggiori indizi sull’affidabilità del sito web che stiamo consultando, visita la sezione “informazioni”, “about us” o “chi siamo” per capire se c’è una redazione e un responsabile editoriale. Per fare questo ci sono anche degli utilissimi tool online che dal nome del dominio ti consentono di risalire a colui che lo ha registrato, al gestore del sito, al fornitore di hosting e alla collocazione dei server.

È importante, inoltre, confrontare sempre le notizie con più fonti possibili e abituarsi a spaziare tra internet, tv, radio e quotidiani, perché se una notizia non è ripresa dai canali ufficiali di informazione, è davvero molto probabile che si tratti di una notizia falsa

 Il Layout grafico

L’apparenza inganna? Non sempre. Se notate una grafica e dei layout non professionali, costellati da errori di battitura, titoli “gridati”, formattazioni anomale e impaginazioni “amatoriali”, allora potreste essere di fronte a un sito di fake news. Ricorda, poi, che questa tipologia di siti utilizza spesso una grafica simile a quella utilizzata da siti di informazione conosciuti dagli utenti e quindi considerati affidabili. Ma facendo attenzione a questi elementi sarà difficile cadere nella loro trappola

 I titoli delle notizie

Il titolo è chiaramente, per dimensione e posizione rispetto al testo, un elemento di forte appeal: quanto più cattura l’attenzione degli utenti, tanto più li spinge a cliccare per leggere l’intero post/articolo. Il titolo rappresenta una “promessa”, che però non trova sempre un corrispettivo in ello che si andrà a leggere. Per questo si parla di “titoli esca”, titoli che utilizzano spesso toni sensazionalistici, paradossali e enfatici, che fanno leva sull’emotività, scritti tutti in maiuscolo e con largo uso di punti esclamativi e/o interrogativi. Perciò, se un titolo vi sembra troppo sensazionalistico, esagerato, il contenuto dell’articolo con buona probabilità potrebbe contenere informazioni false o tendenziose. Evitare di cliccarci può essere un buon modo per non perdere del tempo e per non alimentare il business di chi costruisce fake news per guadagnarci.

La ricerca inversa sui motori

Quando siamo incerti sulla veridicità di una notizia, il web mette a disposizione degli strumenti che ci possono aiutare a verificare i nostri dubbi. Per controllare gli elementi della notizia, come la fonte, la data o la provenienza delle immagini utilizzate, ci si può avvalere dei più conosciuti motori di ricerca. Se, ad esempio, abbiamo dei dubbi su una immagine inserita in un articolo, alcuni motori di ricerca e siti, attraverso l’upload o inserendone il link, consentono di risalire ai contesti in cui è stata già utilizzata. Ci sono anche piattaforme che mediante un’analisi dei livelli delle immagini ne smascherano eventuali fotomontaggi e fotoritocchi. Se si vuole controllare, invece, la data di una notizia, attraverso i motori di ricerca, si può sapere se una notizia spacciata come attuale, si riferisce invece ad eventi accaduti anni prima; un fatto potrebbe, infatti, anche essere successo davvero, ma nel passato.

 La spunta blu degli account 

Uno strumento utile per verificare la provenienza di un contenuto è quello di controllare la ‘spunta blu’ sui social media. Questo simbolo, posto accanto al nome dell’account o della pagina social, indica che l’account o la pagina hanno ottenuto un badge di verifica, ovvero che risultano essere canali ufficiali della persona o dell’organizzazione cui l’account fa riferimento. La verifica dell’account permette di preservare la credibilità del profilo o della pagina e impedisce che possano essere diffusi dei contenuti da parte di fonti non attendibili che intendono sfruttare la popolarità o la reputazione di altri.

 E A quello che invii sui gruppi

Apparentemente la pratica di condivisione ‘privata’ di un contenuto, all’interno di chat o app di instant messaging, può sembrare innocua. In realtà anche una notizia inviata con buone intenzioni o scherzosamente a pochi contatti può diffondersi in maniera inaspettata. Ognuno di quei contatti può decidere infatti di inoltrare a sua volta il contenuto ad altri contatti e così via, facilitando così la diffusione di una notizia non verificata o falsa e ottenendo lo stesso risultato della pubblicazione su profili o pagine social in maniera aperta.

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