Rcs, editrice del Corriere della Sera, distribuisce 15 milioni di dividendi ai suoi soci. Dei quali 9 milioni e mezzo circa andranno direttamente a incrementare il patrimonio dell’azionista di maggioranza Urbano Cairo.

Contemporaneamente Rcs chiede alla redazione che 50 giornalisti vadano in prepensionamento. A spese dello Stato e dell’Inpgi.

Il comitato di redazione del Corriere da qualche mese sta trattando con l’azienda la dolorosa uscita dei colleghi e il 28 di marzo ha fatto uscire sul giornale un comunicato per sottolineare che in questo momento l’azienda avrebbe dovuto investire gli utili per sostenere il giornale: da una parte si chiedono sacrifici alla redazione, si chiedono soldi pubblici e soldi alle casse dell’istituto di previdenza dei giornalisti, dall’altra si incamerano i frutti del bilancio.

Pochi giorni fa proprio l’azionista di maggioranza del Corriere della Sera, Urbano Cairo era intervenuto personalmente nelle battute finali della trattativa. Una presenza a sorpresa e inusuale. Cairo aveva chiesto un altro milione di risparmi e quindi di “sacrifici” per la redazione, rispetto all’accordo già delineato. Ancora lunghe discussioni e poi l’accordo è stato chiuso a grandi linee. Cinquanta prepensionamenti come tetto massimo, da effettuare solo se le uscite sono volontarie, un massiccio piano di smaltimento ferie, 5 giorni di cassa integrazione in due anni per tutti, fra le assunzioni obbligatorie (una ogni due prepensionamenti) saranno inseriti 9 precari “storici”, dopo il ventottesimo prepensionamento.

Il giorno successivo è arrivata la notizia dei risultati del 2019: utile netto a 68,5 milioni, in calo rispetto alla o scorso anno (era 85,2), distribuzione dei dividendi dello 0,03 euro ad azione, che porta a un totale di 15 milioni. Permane comunque l’ottima performance della gestione Cairo, che ha rilevato Rcs nel 2016 e in tre anni ha dimezzato l’enorme debito che gravava sulle casse dell’azienda come esito degli investimenti negativi della precedente gestione.   

 “Abbiamo appreso con sorpresa -scrive il cdr- che, nonostante la drammatica situazione in cui versa il Paese e la conseguente crisi economica che ci attende, il nostro editore ha deciso di proporre anche per quest’anno la distribuzione di un dividendo, per un esborso complessivo di oltre 15 milioni di euro. Riteniamo legittima la remunerazione del capitale di rischio, ma ci sono momenti in cui è necessario saperci rinunciare per il bene dell’azienda. Questo è uno di quei momenti, vista la paurosa situazione che attraversa l’Italia e il sicuro impatto sui conti di tutte le aziende editoriali, in particolar modo per quanto riguarda le entrate pubblicitarie. Risulta inoltre incomprensibile dover constatare che l’annunciata distribuzione dei dividendi arrivi proprio mentre siamo alle battute finali di una trattativa con l’azienda che ha chiesto il prepensionamento di 50 colleghi. E negli stessi giorni in cui l’azienda avvia un massiccio piano smaltimento ferie per una redazione che, con grande fatica, sta riuscendo ogni giorno a garantire un’informazione di qualità su carta e web.

 Al tavolo della trattativa tre giorni fa abbiamo incontrato anche il presidente Urbano Cairo che ci ha rappresentato le difficili prospettive per i conti aziendali, chiedendo nuovi sacrifici alla redazione. Sacrifici che siamo pronti ad accettare con grande senso di responsabilità e anche perché la solidità dei conti Rcs ci fa stare in ansia. Forse più di quanto non sembri preoccupare il nostro editore. Ripetiamo: nei momenti difficili, come quello che viviamo, un imprenditore non ha alcuna remora a rinunciare a qualcosa per salvaguardare l’azienda, che poi è la premessa di più solidi guadagni futuri. In questa fase 15 milioni, più che in dividendi, andrebbero spesi in investimenti per rafforzare il gruppo Rcs e il Corriere e affrontare in modo adeguato la profonda trasformazione che sta attraversando il settore dell’editoria”.

Il gruppo Rcs oltre al Corriere della Sera e alle sue testate locali possiede la Gazzetta dello Sport, periodici come Oggi e Amica e il gruppo spagnolo Unidad Editorial, che edita El Mundo e Marca.

Urbano Cairo è fondatore e proprietario del gruppo Cairo Communication, che include Cairo Editore, Editoriale Giorgio Mondadori e molto altro. Attraverso Cairo Communication controlla Rcs. E’ proprietario anche della tv La7 e del Torino calcio.

Professione Reporter

(nella foto: Urbano Cairo, al centro. A sinistra Andrea Monti, direttore della Gazzetta dello Sport, a destra, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera)

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