Giornalisti in piazza e forse in sciopero. Sono diventate molto forti le preoccupazioni della categoria per la tenuta dell’Istituto di previdenza che eroga le pensioni e che vede indebolito il proprio bilancio a causa dei prepensionamenti e dell’incapacità degli editori di rilanciare il settore. Per questo la Federazione nazionale della stampa ha cominciato, a Roma sulla piazza del Pantheon, i lavori del proprio Consiglio nazionale di fine anno.

I giornalisti potranno essere chiamati ad uno sciopero generale? L’ipotesi è stata avanzata dal Segretario generale Raffaele Lorusso. Il provvedimento che si attendeva dal governo per bloccare la crisi dell’Inpgi è rimasto fuori dalla legge di bilancio. Ma la Fnsi chiede che si vada più in là. Il precariato si è ormai impadronito delle redazioni, lo svilimento della professione rappresenta un attacco alla democrazia, che nella libertà di stampa trova il suo pilastro. Il sindacato nazionale invita i comitati di redazione a non firmare altri accordi di prepensionamento, poiché è in atto la gravissima ipotesi che i giornalisti che usciranno dagli organici siano sostituiti addirittura da persone prive di preparazione e qualifica giornalistica. Un’idea, hanno detto molti consiglieri, nazionali, di estrema gravità.

Il comunicato approvato dall’organo nazionale dei giornalisti afferma che si devono “mettere in campo tutte le azioni di mobilitazione e di lotta, fino alla convocazione dello sciopero generale, per impedire l’indebolimento della professione attraverso la distruzione dell’Inpgi”.

Il Sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, ha inviato alle agenzie di stampa un comunicato in cui fra l’altro si afferma: “Confermo la mia proposta, informati i ministri competenti, di inserire nel decreto Milleproroghe una norma per un rapido ed efficace risanamento dell’Istituto con sospensione dell’eventuale commissariamento. Per quanto riguarda l’editoria, sono stato il primo a parlare di una necessaria riforma sistemica lanciando la proposta di Editoria 5.0 per superare la crisi di questi anni e rilanciare il settore dell’editoria e del giornalismo. A quella proposta – spiega – sto già lavorando e come detto anche in sedi istituzionali è mia intenzione avviare il più ampio confronto convocando anche un apposito tavolo con tutti i soggetti della filiera a cominciare ovviamente dai giornalisti e dagli editori”.

Professione Reporter 

(nella foto la manifestazione promossa dalla Fnsi. Con il microfono, il segretario Raffaele Lorusso)

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