“Le Monde è a un bivio. Per la prima volta nella sua storia il giornale potrebbe essere forzato ad accettare un nuovo azionista senza che i giornalisti siano consultati. La libertà editoriale di Le Monde è in gioco”. Lo scrivono 460 giornalisti di Le Monde in una pagina intera sul giornale.
Grido d’allarme da un quotidiano unico in Europa e nel mondo: prestigioso, rigoroso, indipendente. Fiore all’occhiello, status symbol, per gli intellettuali di sinistra. I giornalisti hanno paura che sia arrivato un nuovo padrone capace di minacciare la possibilità per i giornalisti di svolgere con qualità e correttezza il loro mestiere.
Le Monde dalla fondazione (1944) al 2010 ha avuto un azionariato diffuso, con la partecipazione di molti dei dipendenti. Nel 2010 il giornale, in gravi difficoltà economiche, viene acquistato in maggioranza da tre investitori privati: Pierre Bergé (moda), Xavier Niel (telecomunicazioni e tecnologie industriali) e Matthieu Pigasse (finanza). Nell’ottobre 2018 Pigasse vende il 49 per cento delle sue azioni a Daniel Kretinsky.
Industriale ceco dell’energia con una fortuna stimata in 2,6 miliardi, è uno degli uomini più ricchi dell’est Europa. Quarantaquattro anni, controlla Metro, Mediaworld, Saturn, Fnac e Darty, vale a dire la fetta più importante del retail di elettronica di consumo e del grossismo alimentare. Controlla media in tutto l’est Europa, in Francia è azionista di Elle, Tele Hours 7 e Marianne. E’ sua la maggioranza delle miniere di carbone europee. Ha una quota maggioritaria di Eurstream, il gasdotto che dalla Russia attraversa l’Ucraina e arriva in Slovacchia. E’ proprietario dello Sparta Praga football, si sarebbe interessato all’acquisto del Milan e della Roma. Inoltre, è considerato legato ad ambienti antieuropei e sovranisti. Una miscela esplosiva per i liberal-gauche di Le Monde.
Le Monde Independency Group, che raccoglie col 25 per cento delle azioni fondatori, dirigenti, giornalisti e lettori del Monde viene tenuto del tutto all’oscuro del passaggio di proprietà. Inizia una trattativa con Pigasse e Niel affinchè firmino il diritto dell’Indipendency Group ad approvare o disapprovare ogni nuovo ingresso fra i proprietari. Dopo un anno di trattative, Niel firma. Ora i giornalisti del Monde pubblicano la loro pagina-appello affinché Pigasse firmi, firmi l’erede di Bergé, che nel frattempo è deceduto, e soprattutto firmi il nuovo arrivato, Kretinsky.
“Quando perdemmo il controllo economico della nostra impresa -dicono 460 giornalisti di Le Monde- nel 2010, non abbandonammo la nostra cultura di indipendenza, costruita in 75 anni di storia. Questa libertà, protetta da ogni forma di intervento o influenza, ci ha permesso di pubblicare storie e investigazioni che sfidano i poteri politici ed economici in Francia e all’estero. Noi siamo determinati a difendere la nostra indipendenza e a preservare il nostro rapporto di fiducia con i lettori”.
Firmare la garanzia -dicono- è l’opportunità per mister Kretinsky di unire le parole ai fatti e realizzare il desiderio manifestato di “supportare il giornalismo tradizionale” e “sostenere la democrazia”. La firma dell’accordo -aggiungono- è un prerequisito per scoprire le reali intenzioni di mister Kretinsky e può essere una prima indicazione del fatto che l’industriale comprende la specifica identità del gruppo.

Professione Reporter

(nella foto, Daniel Kretinsky)

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