(S.A.) Lunedì 5 maggio 2025, la Columbia University ha annunciato i vincitori dei Premi Pulitzer, assegnando al New York Times quattro riconoscimenti, per il giornalismo internazionale, esplicativo, locale e fotografico. Il quotidiano statunitense è stato premiato per le sue inchieste sulla guerra civile in Sudan, sul ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan, sulla crisi degli oppioidi, in collaborazione con il Baltimore Banner, e per le fotografie scattate durante l’attentato a Donald Trump in Pennsylvania.

Il premio per il giornalismo internazionale è stato attribuito a Declan Walsh e allo staff del Times per la copertura del conflitto sudanese, che ha documentato il coinvolgimento degli Emirati Arabi Uniti e il bilancio crescente delle vittime. Nella categoria giornalismo esplicativo, Azam Ahmed, Christina Goldbaum e Matthieu Aikins sono stati premiati per un’inchiesta sulle sparizioni forzate da parte di un generale afghano sostenuto dalle forze statunitensi durante la ritirata americana. Il premio per il giornalismo locale è andato al team formato da Alissa Zhu, Nick Thieme e Jessica Gallagher, insieme alla redazione del Baltimore Banner, per un’indagine che ha evidenziato l’ampiezza della crisi del fentanyl a Baltimora, epicentro delle overdose negli Stati Uniti.

breaking news

Nella categoria fotografia dell’ultima ora, Doug Mills del New York Times ha ricevuto il riconoscimento per le immagini scattate al comizio di Butler, in Pennsylvania, durante l’attentato fallito a Trump, in particolare uno scatto che mostra il passaggio di un proiettile.

Lo staff del Washington Post ha vinto il premio breaking news reporting per la copertura dello stesso evento, distinguendosi per l’integrazione di analisi forensi audio e video con strumenti giornalistici tradizionali. Ann Telnaes, ex vignettista del Washington Post, è stata premiata per il giornalismo illustrato, dopo essersi dimessa dal giornale in seguito alla censura di una vignetta sul proprietario Jeff Bezos.

servizio pubblico

ProPublica ha ricevuto il premio per il servizio pubblico, il più prestigioso dei Pulitzer, per l’inchiesta sulle morti evitabili causate dai divieti sull’aborto, con l’uso di dati ufficiali e testimonianze raccolte da Kavitha Surana, Lizzie Presser, Cassandra Jaramillo e la fotografa Stacy Kranitz.

Nella categoria giornalismo investigativo, il premio è stato assegnato a Reuters per “Fentanyl Express”, un’inchiesta sul traffico di sostanze dalla Cina agli Stati Uniti via Messico, illustrando le falle nei controlli doganali.

droghe illegali

Il Wall Street Journal è stato premiato per il miglior giornalismo nazionale con un’inchiesta su Elon Musk, che ha rivelato aspetti della sua influenza politica, dell’uso di droghe illegali e dei rapporti con Vladimir Putin.

Il New Yorker ha ottenuto tre premi: per il commento, per la fotografia di servizio e per il reportage audio con il podcast “In the Dark”, che ha indagato sull’omicidio di civili iracheni da parte dei Marines. Il collaboratore Mosab Abu Toha ha vinto per i suoi saggi sulla vita nella Striscia di Gaza, mentre Moises Saman ha ricevuto il premio per la fotografia con immagini dalla Siria.

Il premio per la miglior scrittura è stato assegnato a Mark Warren per un articolo su un pastore suicida in Alabama pubblicato da Esquire. Il riconoscimento per la critica è andato ad Alexandra Lange di Bloomberg CityLab, per i suoi articoli su spazi pubblici e architettura.

musica e poesia

Houston Chronicle ha ricevuto il premio per la scrittura editoriale con un’inchiesta sui passaggi ferroviari pericolosi.

Nelle categorie arti e lettere, “James” di Percival Everett ha vinto per la narrativa, mentre “Purpose” di Branden Jacobs-Jenkins è stato premiato nella drammaturgia. I premi per la storia sono andati a Kathleen DuVal e a Edda L. Fields-Black, per la biografia a Jason Roberts, per l’autobiografia a Tessa Hulls e per la saggistica generale a Benjamin Nathans.

Marie Howe ha vinto per la poesia con “New and Selected Poems”, e Susie Ibarra per la musica con “Sky Islands”.

Una menzione speciale è stata conferita a Chuck Stone, pioniere del giornalismo afroamericano, per il suo contributo al movimento per i diritti civili e la co-fondazione della National Association of Black Journalists.

(nela foto, l’immagine di Doug Mills che ha vinto il Pulitzer)

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