Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi va a Frosinone dopo una serie di fatti di sangue. E non parla con i giornalisti. La Segreteria dell’Associazione Stampa Romana protesta.

“Video autoprodotti, dichiarazioni a favore di telecamera recapitate ai giornalisti senza alcuna possibilità di fare domande. È sempre più spesso la modalità, inaccettabile, con cui istituzioni e pubblici poteri si relazionano con la stampa -si legge nel comunicato- È accaduto anche il 29 marzo a Frosinone, in occasione del Comitato straordinario per l’ordine e la sicurezza, con la partecipazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, convocato dopo i recenti fatti di sangue che hanno scosso il capoluogo, il più grave la sparatoria in un bar della città con un morto e tre feriti. Non è stato possibile per i giornalisti interloquire con il ministro. Così si mina il corretto rapporto tra media e istituzioni che sono sempre tenute alla massima trasparenza e disponibilità per consentire al giornalista di svolgere il proprio lavoro. Non è sufficiente la  cortesia e la disponibilità delle forze dell’ordine e delle amministrazioni a garantire il reale esercizio del diritto di cronaca e una puntuale informazione ai cittadini”.

 

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