(C.B.) Un paradosso s’aggira in questi giorni nel mondo dell’informazione italiana. È il paradosso dell’Agi, l’Agenzia Giornalistica Italia, di proprietà pubblica, che sta per essere ceduta dall’Eni a un soggetto privato. Nella fattispecie all’editore Antonio Angelucci, senatore della Lega, già proprietario di Libero, Il Giornale, Il Tempo, ovvero il polo dei quotidiani che fanno riferimento al centro-destra o forse, segnatamente, alla Lega di Matteo Salvini. La trattativa c’è e non è mai stata smentita.

sostegno all’Africa

Il paradosso è che questo passaggio di proprietà avviene nel momento in cui si entra nel vivo del Piano Mattei, il progetto varato dal governo Meloni di “sostegno e collaborazione” con l’Africa, “continente ricco di risorse, ricco di materie prime, di risorse energetiche che può essere una grande speranza per l’Italia innanzitutto, per l’Europa e soprattutto per gli africani”, come viene spesso ricordato da fonti dell’esecutivo, e di cui l’azienda del cane a sei zampe  dovrebbe essere supporto, artefice e attuatore. Arrivando così al compimento di un progetto per cui l’Eni e il suo presidente delle origini, Enrico Mattei, s’era nel complesso sempre battuto creando dapprima Il Giorno, nei primi mesi del 1956, poiché costretto “a proteggere le sue difficili, audaci e a volte spericolate iniziative dalle controffensive del capitalismo privato e delle forze del centro-destra, con i sistemi impiegati in tutto il mondo: le manovre politiche, i buoni rapporti coi giornali e le pressioni attraverso la pubblicità”, come si può leggere in alcune pagine dedicate ne “La stampa italiana del dopoguerra, 1943-1972”, scritta dallo storico del giornalismo Paolo Murialdi. E già allora queste armi non bastarono più a Mattei, che si viene a trovare “in netta condizione di inferiorità nel settore stampa, per sviluppare il suo vasto disegno industriale”.

per le imprese italiane

L’Agi nasce il 27 luglio 1950, fondata a Roma dal giornalista Giulio De Marzio e dall’avvocato Walter Prosperetti, quindi ben prima de Il Giorno, ma l’Eni acquisisce l’Agenzia nel 1965, tre anni dopo la tragica fine di Mattei, con l’obiettivo di “fornire informazioni e servizi di politica internazionale, per soddisfare la domanda crescente delle imprese italiane interessate ai mercati esteri”, oltre a voler costituire uno strumento divulgativo sui temi energetici cari all’Eni stessa. Insomma, un asset prezioso che influenzerà anche lo sviluppo degli stessi quotidiani costretti, proprio dalla nascita dell’Agi, ad adeguare la stessa propria foliazione con pagine esclusivamente dedicate all’informazione economica-finanziaria. Nel 1967 c’è l’acquisizione del canale economico americano Dow Jones, ciò che fa dell’Agenzia e del lavoro economico-finanziario una punta di diamante.

deficit ripianati

Da un punto di vista squisitamente economico, la vendita di Agi oggi si giustifica con difficoltà, né c’è un’emergenza finanziaria tale che la richieda. Tanto più che anche in presenza di bilanci negativi, nel corso degli anni, l’Eni ha sempre provveduto a ripianare i deficit con assoluta nonchalance. E, in ogni caso, non ha mai pensato di cedere l’Agenzia. Nel caso, talvolta, sono stati prospettati degli accorpamenti o delle sinergie, come quando a suo tempo è stata avanzata una liaison con l’Ansa o con la Reuters, operazioni che non hanno avuto seguito.

Quindi è assai curioso che nel momento in cui il governo di centrodestra lancia il Piano Mattei per l’Africa, l’Eni decida di sfilarsi o disfarsi della proprietà di Agi cedendola a un privato. A meno che non si tratti di uno scambio politico con il centrodestra o con una sua parte, la Lega di Salvini. Vale la pena ricordarlo, perché il governo, proprio tramite il ministero del Tesoro, di cui è titolare il ministro Giancarlo Giorgetti (Lega), controlla Eni, proprietaria del 100% dell’AGI. I conflitti di interesse non finiscono mai. Così come anche i paradossi, visto che in piena era di discussione e di massimo sviluppo dell’Intelligenza Generale Artificiale su cui puntare, l’acronimo inglese è proprio Agi…

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